Non solo Italia Viva e Forza Italia, adesso è il turno di un esponente di primo piano del PD a scagliarsi contro il bando per il servizio idrico del Comune di Siracusa. L’ambientalista Beppe Patti parte da un punto di vista finora trascurato nel dibattito, la vetustà degli impianti e il conseguente impatto nell’ambiente: “È mai possibile che si continui a prevedere solo la possibilità di gestire il servizio e di non manutenere e migliorare gli impianti? È impensabile credere che ancora non sappiamo quanta acqua si disperde a causa di una rete colabrodo e non si punti al risparmio energetico per il funzionamento delle pompe di rilancio e di sollevamento pagando costi esorbitanti per l’energia elettrica. Non credo sia illogico chiedere conto e ragione su come vengono spesi i soldi, questi si pubblici, di un servizio che per volontà popolare dovrebbe essere pubblico e che di fatto non lo è!”.
Patti è critico anche nei confronti dell’assessore all’Ambiente Carlo Gradenigo: “Mi chiedo perché, con quale convinzione, con quale strenua coerenza, con quale granitica certezza, l’assessore all’Ambiente del Comune di Siracusa continua difendere il bando sull’affidamento del servizio idrico della città di Siracusa che fa acqua da tutte le parti? Mi chiedo se fosse vero quanto analizzato da un gruppo di esperti del settore circa lo stato di salute del nostro sistema idrico e del nostro ecosistema, se il tema della tutela del lavoro passerebbe in secondo piano a fronte del tema della tutela ambientale”.
Le domande che pone Beppe Patti sono relative alle note, ormai da decenni, criticità ambientali: “Come cittadino, credo di aver bisogno di risposte inerenti le gravi criticità ambientali che gli impianti arrecano al nostro Porto, al nostro mare, al nostro ecosistema! È vero che l’impianto di depurazione non è dotato di una linea fanghi che preveda digestione e ispessimento del fango di supero e ne è attiva la linea di digestione anaerobica con relativo gasometro e linea di cogenerazione? È vero che al momento i fanghi vengono accumulati, tal quali, per come estratti dai sedimentatori primari e secondari nei digestori (utilizzati come soli spazi di accumulo) all’interno dei quali vengono fatti stazionare per favorire un ispessimento statico ed una prima separazione dall’acqua, per essere poi inviati direttamente alle centrifughe? Tale situazione crea notevoli criticità nell’impianto tanto che lo scarico è fortemente condizionato dalla presenza di cospicue quantità di fango in sospensione? Non occorre ricordare che lo scarico finale avviene in canale aperto nel Porto Grande di Siracusa”.
Lino Di Tommaso