Ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa hanno operato il sequestro di un ingentissimo quantitativo di cocaina, arrestando un incensurato siracusano, Vincenzo Davì(nella foto), operaio 42enne, sorprendendolo mentre la trasportava all’interno della sua autovettura.
I carabinieri stavano effettuando un servizio di pattuglia in borghese all’ingresso del capoluogo volto a verificare il rispetto delle misure anti COVID-19, quando hanno notato la vettura in questione, una Volkswagen Golf, procedere a gran velocità nel traffico intenso, superando pericolosamente le altre vetture incolonnate nel traffico.
I militari hanno quindi deciso di fermare la vettura e sottoporre il conducente ad un controllo di routine, per identificarlo. Appena sceso dalla vettura però il soggetto ha mostrato un curioso atteggiamento di rassegnazione, dichiarando agli operanti che quello che cercavano era “all’interno della macchina”. I militari hanno subito intuito che il soggetto faceva riferimento a qualcosa di illecito e non si sono fatti ripetere l’invito a perquisire la vettura, all’interno della quale infatti, racchiusi in una busta di carta, hanno rinvenuto delle grosse confezioni sigillate contenenti cocaina, poi quantificata il kg. 3.310, che evidentemente l’uomo stava trasportando verso la città per destinarla alla vendita al dettaglio. Le attività si sono quindi estese anche all’abitazione dell’uomo, dove è stato sequestrato denaro contante e vario materiale atto al confezionamento.
L’uomo è stato subito arrestato per traffico illecito di ingenti quantità di sostanze stupefacenti ed è stato condotto presso il carcere di Siracusa, dove ora rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Colpisce il fatto che il soggetto fosse un insospettabile incensurato, a maggior conferma che i traffici di droga oggi sono ben organizzati e, per sviare l’attenzione delle forze dell’ordine, si servono di persone apparentemente oneste.
Il sequestro effettuato è uno dei più ingenti mai operati nella città di Siracusa e si stima che la droga, una volta tagliata ed immessa sul mercato, avrebbe fruttato agli spacciatori almeno € 350.000.