Un’annata che difficilmente potrà essere dimenticata. Dispiace per l’amaro epilogo dei play-off, dove la squadra, probabilmente, è arrivata appagata e non con la fame necessaria per guadagnarsi la sfida con l’ Alessandria.
Ma al di là dell’ultima gara, la stagione è stata indubbiamente positiva con alcuni elementi chiave. Su tutti Santurro e Turati, giocatori dall’impressionante continuità di rendimento e entrati giustamente nei cuori di tutti i tifosi azzurri. Dietro di loro, indubbiamente, Catania e Valente che hanno assicurato non solo reti, soprattutto il primo, ma qualità e genialità al gioco della squadra. Merita anche una citazione “Pippo” Scardina, che non sarà il massimo da un punto di vista dell’estetica calcistica , ma è un campione di generosità. Due reti al Catania, mica ad un avversario qualsiasi, grande attaccamento alla maglia, doti molto apprezzate dal popolo azzurro.
Fra le note meno liete, Abdelaye Diakitè che a parte il buon periodo fra febbraio e marzo, non ha reso per quelle che erano le aspettative del tecnico. Stagione anonima per alcuni elementi arrivati nel mercato di gennaio come Giuseppe Russo, poco utilizzato, Matteo Persano e Alberto Cossentino non sempre incisivi quando chiamati in causa. Condizionata da troppi infortuni la stagione di Claudio Scianname e Alessandro De Respinis, mentre Emanuele Malerba, dopo un buon avvio, è stato autore di un pessimo finale di stagione.