Per “Capitale Italiana della Cultura 2024” è stata scelta Pesaro. Ad annunciarlo sono stati il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e la presidente della giuria di selezione Silvia Calandrelli. Si conclude così con una “brutta” sconfitta la partita che vedeva Siracusa, alla vigilia, in pole position per ricevere l’ambito riconoscimento.
Siracusa aveva presentato un dossier di sessanta pagine intitolato “Città d’Acqua e di Luce” con una Aretusa in versione qr code come logo, che non è bastato a convincere la giuria. Nel dossier sono stati presentati 15 interventi di recupero che dovevano portare all’apertura di 6 siti; 12 mostre di livello internazionale; 24 festival; 12 premi; 10 progetti multidisciplinari per le scuole; interventi di rigenerazione urbana per 45 milioni di euro; 12 i personaggi della storia siracusana di cui si intende approfondire le figure.
Le altre città finaliste erano Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Sestri Levante con il Tigullio, l’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza e la vincitrice Pesaro.
Il sindaco Francesco Italia, presente alla cerimonia di proclamazione, si è detto dispiaciuto ma ottimista sul futuro partendo proprio dal lavoro fin qui svolto insieme al Comitato promotore che tornerà a riunirsi venerdì. Sul sito del Comune di Siracusa saranno pubblicati l’intero dossier della candidatura, il video e lo spot su “Siracusa, Città d’Acqua e di Luce”, realizzati dal regista Gabriele Vinci.
Il “grande sogno” è svanito, la speranza è che almeno quanto fatto in questi mesi serva a qualcosa per il futuro.
Lino Di Tommaso