Barba lunga, dimagrito e in forma. l’ex presidente del Siracusa, Luigi Salvoldi è in città per una breve vacanza ed è tornato a parlare della sua grande passione il calcio. L’ex numero uno si racconta a quattro anni dalla sua uscita di scena.
E’ tornato dall’Africa, dove svolge la sua attività imprenditoriale, per una breve vacanza e godersi la propria famiglia. ironia della sorte alla vigilia del delicato incontro di domenica fra Siracusa e Matera, allenate da due tecnici che lui conosce benissimo. Luigi Salvoldi, l’ex presidente del Siracusa che sul campo aveva conquistato la B, è tornato a parlare di calcio e ovviamente delle sorti della squadra azzurra. ” Ho trascorso momenti duri e difficili- afferma Salvoldi- l’epilogo della mia gestione della società mi ha lasciato molto amaro in bocca, perchè è stato detto e scritto di tutto senza conoscere come effettivamente siano andate le cose. So di aver sbagliato, forse per troppo amore e perchè sono un agonista che ha voglia di vincere sempre. Diciamo che in quella stagione siamo stati abbandonati da tutti, abbiamo lottato contro un sistema assurdo e a distanza di tempo c’è ancora gente che rimprovera il mio operato. Voglio dire a queste persone che ho investito tanto nel calcio e di tasca mia, come pochi altri presidenti nella storia del Siracusa”
Sottil e Auteri due tecnici con forte personalità che Salvoldi apprezza. ” Auteri rimane il miglior tecnico della mia gestione e non lo scopriamo oggi, mentre Sottil, che ha iniziato proprio con noi, è sicuramente un tecnico preparato al quale forse manca un valido secondo come poteva essere Teo Coppola. L’ attuale organico non credo sia da buttare, la cosa più importante è stare vicino all’allenatore e fare i bilanci a dicembre. Credo che l’attuale dirigenza debba essere più presente e porsi degli obiettivi nel medio termine, perchè non ha senso buttare soldi ogni anno. Mi chiedo quale sia la progettualità di questa società, al quale va dato il merito di aver riportato la squadra fra i professionisti. Ma dopo? Mi hanno dato del pazzo quando parlavo di nuovo stadio, di serie B, ma la strada per resistere nel calcio è quella. non vorrei che alla fine l’attuale proprietario si stanchi e molli la presa. Un mio ritorno ? Vedo ancora delle scritte sui muri che mi hanno ferito molto a livello umano, però la passione c’è sempre. Qualora decidessi di tornare nel calcio lo farei solo con l’obiettivo di vincere, e in poco tempo”.
Lino Russo