Lo scivolone di Caserta ha interrotto la striscia di tre risultati utili del Siracusa e rovinato la domenica a tantissimi tifosi. Si pensava, infatti, che la squadra di Sottil potesse tornare quantomeno imbattuta dallo stadio “Pinto”e alimentare la corsa per la salvezza. Tra questi anche Paolo Salamone, ex calciatore azzurro che ha seguito la partita.
“Sono amareggiato – confessa Salamone – perché a Caserta si è interrotta la serie positiva che stava proiettando il Siracusa in un contesto di classifica particolarmente interessante. Lo stop registrato contro la Casertana ha anche impedito alla squadra di mister Sottil di tenersi a debitadistante dalla zona play-out che adesso è vicinissima”.
Eppure la squadra di casa non ha mai dato l’impressione di mettere sotto la squadra di Sottil.
“Difatti, per questo ritengo sia stata sprecata una buona occasione per fare punti e mantenere la giusta distanza dalla zona calda della classifica. E’ stato un vero peccato perché gli azzurri non hanno sfigurato e, per quanto visto al “Pinto”, avrebbero meritato di più contro una Casertana per niente trascendentale, ma abile nello sfruttare due incertezze degli azzurri”.
Che impressione le ha dato il Siracusa sotto l’aspetto tattico?
“Buona, l’ho visto ben messo in campo con un modulo tattico, il 3-4-3, che stava mettendo in serie difficoltà i padroni di casa. Per una ventina di minuti i padroni di casa hanno subito la pressione degli azzurri e trovavano forti difficoltà a replicare, solo che di rado le punte sono riuscite a rendersi pericolose. Poi è sopravvenuto un leggero calo che ha permesso alla Casertana di farsi vedere in avanti, ma ricordo una sola azione degna di nota, al 34’, il tiro-cross di Pezzella che ha impegnato ad una difficile respinta il portiere Santurro”.
Purtroppo prima dell’intervallo è maturata l’uscita di Longoni per infortunio e il gol di Rajcic.
“L’uscita di scena di Longoni ha sicuramente nuociuto alla squadra di Sottil, trattandosi di un giocatore importante. Nell’occasione del gol è stato commesso un fallo nella metà campo azzurra, credo si trattasse di Turati, che ha indotto l’arbitro ad ammonirlo e a concedere una punizione alla Casertana. Da lì è purtroppo partita l’azione che ha permesso a Pezzella di servire in area Rajcic che ha insaccato di testa indisturbato. Nonostante tutto gli azzurri hanno subito replicato, sfiorando il gol con Catania, la conferma che la squadra era pronta a reagire”.
Nel secondo tempo, il tecnico azzurro ha modificato la linea difensiva portandola a quattro.
“Avrebbe dovuto garantire maggiore copertura, invece dopo pochi minuti si è permesso a Corado di involarsi centralmente e, dopo aver percorso una quindicina di metri, di andare al tiro senza nessuna pressione addosso. Un grave errore che ha di fatto fruttato il 2-0 alla Casertana e complicato i piani di recupero degli azzurri”.
C’era tanto tempo per reagire, eppure solo nella parte finale la squadra ha provato a rimettere le cose a posto.
“In effetti, la reazione c’è stata dopo una ventina di minuti, ma non ha prodotto i risultati voluti. Nonostante i tentativi di Scardina, Valente e in gran parte di Catania, la difesa campana ha retto, anche per alcuni importanti interventi del loro portiere. La squadra ci ha provato, ma ha dato l’impressione di farlo con poca lucidità. A parte capitan Baiocco che ha mantenuto la calma e dato tutto in campo nel tentativo di spronare la sua squadra. Un vero professionista che tanti giovani calciatori dovrebbero prendere da esempio”.