In carriera conta complessivamente quattro subentri e sette esoneri. Carismatico, geniale, ha scoperto Andrea Pirlo, ma a Siracusa, per sua stessa ammissione, ha trascorso gli anni più belli. Il mare, la casa in Ortigia, il calore della gente.
Adriano Cadregari da Crema, classe 54, ha guidato gli azzurri dal 1990 al 1993, e, malgrado qualche retrocessione di troppo, i tifosi non l’hanno mai dimenticato. Soprattutto per una data, 17 marzo 1991.
“Come faccio a dimenticare quella partita- replica il tecnico cremasco- vincere al Cibali 4-1 è stata una grandissima soddisfazione. Eravamo partiti male, poi in campo c’eravamo solo noi. Ricordo il rientro in città, migliaia di persone ad aspettarci e a fare festa. Seguo sempre con affetto il Siracusa e devo fare i complimenti a Sottil per il grande lavoro svolto. Dopo una partenza difficile, è uscito fuori alla grande dando un’identità precisa alla squadra che gioca un ottimo calcio. Catania in difficoltà ? Ogni anno hanno, giustamente, grandi ambizioni, ma non bastano i nomi per vincere i campionati. Il derby di domenica è aperto a qualsiasi risultato, ma il Siracusa può vincere. Ma al di là della gara di Catania, molto sentita dalla gente, vorrei sottolineare il grande campionato della squadra. Commentavamo questo risultato con Primo Maragliulo ed entrambi siamo molti felici per i tifosi. Nei play-off -conclude Cadregari- il Siracusa potrà rappresentare la mina vagante e può succedere di tutto”.