Siracusa, analisi di una sconfitta

Giornata di riposo per il Siracusa che domani tornerà ad allenarsi pensando a  mettere da parte la sconfitta nella prima di campionato. Ma Sottil ne avrà di cose da pensare, a cominciare dai gol subiti dalla difesa, sebbene uno incassato con un calcio di rigore. La coppia centrale non è ancora rodata ma scaricare tutte le responsabilità su Diakite e Turati potrebbe essere fuorviante.

Il centrocampo esibito al San Filippo è di provata esperienza ma potrebbe mancare in freschezza anche se Baiocco è stato tra gli ultimi ad arrendersi ma è proprio qui, in mezzo al campo, che si costruiscono le fortune delle squadre. Il Siracusa  è lo stesso dello scorso anno: se da un lato è stata garantita una continuità dall’altro emerge la mancanza di un ricambio e di un salto di qualità in un campionato assai diverso e molto più tecnico della serie D. E poi l’attacco: Scardina è arrivato da poco ed ha preso subito il posto di Talamo, su cui evidentemente non si nutre fiducia incondizionata. Il nuovo aspirante bomber deve inserirsi negli schemi di Sottil e stabilire un minimo di confidenza con i compagni, specie con gli attaccanti esterni: al San Filippo erano Valente e Palermo, con quest’ultimo più sotto tono, mancavano Catania, dato non in forma, e Dezai, squalificato. E poi ci sono gli avversari che nonostante le tribolazioni delle settimane scorse hanno dimostrato di avere tecnica. Il Messina ha giocatori di livello, Pozzebon e Milinkovic,  ma ne hanno, e non pochi, altre squadre, come quelle che il Siracusa dovrà affrontare nelle prossime partite,  a cominciare dal Foggia. I veri test, probabilmente, inizieranno con  formazioni meno ambiziose di Catania, Matera, Lecce, Juve Stabia e Cosenza. Il diesse Antonello Laneri potrebbe ricucire qualche ferita ricorrendo al mercato e mettere qualche toppa nei tre reparti ma manca poco, troppo poco, e poi servirà capire se la proprietà ha le risorse per affrontare qualche altro sacrificio.

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