Sikelia Waterpolo,Pulvirenti: “Vi spiego come ripartire”

Continua la nostra analisi nel panorama sportivo locale,cercando, attraverso la voce dei protagonisti, di tenere alta l’attenzione verso discipline che meglio hanno identificato la nostra città, come la pallamano e la pallanuoto. Dopo la pandemia del Covid-19, tutte sono a rischio e servono misure immediate e concrete.

Giuseppe Pulvirenti, per tutti “Puli”, dirigente e tecnico della Sikelia Waterpolo,figura storica della pallanuoto siracusana, già collaboratore di Ratko Rudic, ci spiega come riaccendere il “motore” di una disciplina tanto amata dai siracusani.

“ll mondo della pallanuoto deve essere capace a trasformare la tragedia del Covid-19 in opportunità- spiega Giuseppe Pulvirenti- spesso si invoca il suo rilancio, e mai come ora, ci troviamo di fronte ad un’occasione per porre le basi per la costruzione di una nuova disciplina capace di essere severa ad alto livello, ma solidale tecnicamente ed economicamente per la sua propaganda di base. Negli ultimi 20 anni sono arrivati tanti successi con le Nazionali e puntualmente si diceva che la medaglia vinta avrebbe portato chissà quali vantaggi. I fatti, nel tempo,  hanno sconfessato questa tesi. Ciò che è grave, è che dopo 20 anni si continui a sostenere che il rilancio della pallanuoto debba passare da una migliore organizzazione del Campionato Nazionale di Serie A. Marketing, ledwall, dirette TV e streaming. Tutte cose importanti, non c’è dubbio, ma successive, non rappresentano l’immediatezza. Probabilmente-continua “Puli”-  dovremmo essere un po’ più umili considerando lo spazio dedicato abitualmente dai media, escluse le manifestazioni internazionali di altissimo livello”

Per il tecnico della Sikelia occorre cambiare necessariamente strategia.

” La fase 0 e’ quella di non perdere gli attuali tesserati con le relative Società- puntualizza Pulvirenti- nella fase 1 bisogna aumentare il numero dei tesserati e Società. Queste 2 fasi sono le più importanti perché rappresentano le basi per costruire il nostro hotel a 5 stelle. In queste due fasi devono essere riposti i maggiori sforzi da parte della Federazione, dei Comitati Regionali e delle società. Annullare almeno per una stagione il pagamento dell’affiliazione e delle tasse gara, dotare le società che fanno attività di base con un minimo di un’attrezzatura tecnica, già sarebbe qualcosa di importante. Oggi il vero sponsor nella pallanuoto è il genitore che iscrive il proprio figlio. Superate queste 2 fasi, si può cominciare a parlare di attività agonistica. La prima a tenere in considerazione è quella giovanile,  fondamentale cambiare le categorie U14/U16/U18. Ristrutturazione dei campionati seguendo criteri che nelle prime fasi eliminatorie tengano conto dell’aspetto tecnico e del massimo risparmio economico possibile. Proprio per la valenza sociale che ha lo sport, strutturare i campionati in modo da permettere a quanti più ragazzi possibile di provare un’esperienza oltre la propria regione. In ordine all’attività agonistica assoluta, servono criteri severissimi per partecipare alla serie A. Il campionato deve essere professionistico, con massimo 10 squadre con comprovata solidità economica della società partecipante. Serve un rispetto scrupoloso dei contratti verso tecnici, atleti e tutte le figure professionali che ruotano intorno alla squadra con obbligo di partecipare a tutti i Campionati agonistici giovanili. Bisogna ristrutturare i campionati- conclude Pulvirenti- abolire la serie A2, e dalla serie B in poi puro dilettantismo. Per quanto riguarda la femminile, devono applicarsi gli stessi criteri fino all’attività giovanile”.