Si sfascia la coalizione di Centrosinistra sul candidato a sindaco, il Pd resta solo

La coalizione progressista a guida Partito Democratico è durata un solo giorno. Il tempo di leggere il documento votato venerdì sera all’unanimità (con l’astensione di Alessandro Acquaviva) dalla direzione comunale dei democratici dove si lasciava un grande punto interrogativo su chi avrebbe dovuto essere il candidato sindaco.

Gli alleati del Pd (5 Stelle, Lealtà e Condivisione, Alleanza Verdi Sinistra, Cento Passi, ex Art.1 Area Costituente Verso il Partito del Lavoro) pensavano che la direzione comunale del Pd avrebbe scelto fra le due candidature sul tavolo (Antonio Ferrarini e Renata Giunta), invece la palla è stata rimessa al centro dai democratici in attesa di trovare la persona giusta. Un atteggiamento che ha fatto infuriare tutti gli altri con conseguente varo di un durissimo documento dove si prende atto che il Partito Democratico è fuori dalla coalizione progressista e si fissa per martedì la data in cui sarà ufficializzato il candidato della coalizione progressista, con o senza il Pd.

“Mancano due mesi dalle elezioni comunali e trenta giorni alla scadenza del termine previsto per la presentazione delle liste – spiegano nel documento -. Dopo aver condiviso un percorso, all’esito della direzione comunale che si è svolta ieri sera, il Partito Democratico ha affidato alla stampa una nota nella quale dichiara di non avere ancora preso una decisione sui due nomi sui quali ci aveva chiesto di fare esprimere i propri organismi. Non solo, al contempo ci informa di volere ‘allargare il consenso anche ad altre realtà civiche’, una formula interpretata nelle cronache odierne unanimemente come una chiara allusione a ricercare un accordo con Officina Civica, il progetto di Giancarlo Garozzo in cui convergono disinvoltamente esponenti della vecchia politica del centrodestra e del centrosinistra”.

Per i 5 Stelle, Lealtà e Condivisione, Alleanza Verdi Sinistra, Cento Passi, ex Art.1 Area Costituente Verso il Partito del Lavoro: “Ogni giorno perso a rimandare una decisione sulla candidatura è un giorno di vantaggio concesso alla propaganda dell’amministrazione in carica e alla riorganizzazione della destra, attorno a interessi che nulla hanno a che fare con il bene della nostra comunità. Lealmente abbiamo riconosciuto al Pd tutto il tempo necessario per discutere e confrontarsi. Ma si era convenuto di non andare oltre la loro direzione provinciale del 24 marzo. Adesso non possiamo più perdere tempo: dobbiamo assumere una decisione”.

Cosa accadrà adesso? Difficile dare una risposta nel marasma generale politico determinatosi dai veti incrociati e dalle dispute interne alle coalizioni ed ai partiti. Una coalizione progressista senza il Pd ha il fiato corto a prescindere dal candidato a sindaco. Dall’altra parte il Partito Democratico da solo rischia una débacle, anche per i noti contrasti interni; allo stesso tempo la coalizione civica di Giancarlo Garozzo sembra più propensa a virare a destra più che a sinistra cosa che non piace ad una parte consistente dei democratici. Un bel rebus per il commissario provinciale Nicita e per il segretario comunale Romano, che pensavano di procedere ancora a piccoli passi nell’individuazione del candidato a sindaco e non si aspettavano affatto  il procedere a ranghi serrati degli alleati.

Lino Di Tommaso