Terminato ieri alla piscina Paolo Caldarella il collegiale del Setterosa. Le ragazze di Fabio Conti, argento olimpico a Rio, hanno svolto un intenso lavoro in vista del Mondiale ungherese che scatterà dal 16 luglio. E’ un anno importante, il primo senza un “mostro sacro” della pallanuoto femminile come Tania Di Mario, a cui si aggiunge quella di Teresa Frassinetti.
” E’ stato un buon collegiale arrivato dopo il common training con la Grecia-spiega Conti- le indicazioni sono positive,molta disponibilità da parte delle ragazze e stiamo cercando di recuperare alcune giocatrici importanti. Paradossalmente a Siracusa si è ripetuta la stessa situazione dello scorso anno, poi sapete come è andata. Speriamo bene. Adesso ci aspetta il torneo di Bilbao con Spagna, Grecia Russia.
Canada, Brasile e Cina. A Budapest l’Italia dovrà essere protagonista.
“Sono tutte finali- continua il Ct del Setterosa- bisogna scendere in vasca come se non ci fosse un domani. C’è molta curiosità per capire come reagiremo dopo tanti anni alle assenze di giocatrici storiche, non vediamo l’ora di giocare.
Dopo anni bui, seguenti ai trionfi di Formiconi, lei è stato bravo a riaprire un nuovo ciclo vincente.Cosa prova da tecnico?
“All’inizio non è stato semplice, dal 2004 al 2011 è stato un periodo di grandi incertezze.Siamo stati bravi a trovare le giuste sinergie con i club. Da questo punto di vista ho avuto tanta collaborazione.Sono molto orgoglioso, perchè ho creato un sistema di lavoro che parte dalla giovanili, c’è perfetta sintonia con Paolo Zizza.
Per arrivare primi a Budapest quali le insidie maggiori?
Un mondiale dopo le Olimpiadi è sempre strano, molte squadre, quelle che sono andate bene,fanno delle modifiche, chi ha fallito riconferma la stessa squadra. E’ un mondiale molto aperto, con almeno sette squadre che possono puntare al podio. Vedo bene Australia, Ungheria e Olanda.
L’effetto cinese ha colpito anche il mondo della pallanuoto..
” Proprio così, abbiamo appena ricevuto dalla Federazione di Pechino la richiesta, sia in ambito maschile, sia femminile, di poter partecipare ai nostri campionati con formazioni cinesi.Sono pronti a trasferirsi per almeno tre mesi, vogliono organizzare una sorta di Coppa Italia dove loro possono contribuire anche economicamente. Hanno bisogno di avere un modello europeo, italiano a cui ispirarsi perchè nonostante siano arrivate fra le prime dieci, soffrono ancora di questo gap”