Chi seguirà Bandiera nella fuga dal Centrodestra per la scelta di candidare Messina a sindaco?

Edy Bandiera autosospendendosi da Forza Italia è il primo degli esponenti di Centrodestra a lasciare la coalizione e spostarsi verso quel ragruppamento di liste civiche civico che tanto attrae pezzi delle principali coalizioni.

Il secondo esponente candidato a fare “coming out” dal Centrodestra, e con entrambi i piedi già da tempo nella coalizione civica, è Mario Bonomo. Tecnicamente Bonomo è ancora commissario provinciale del Mpa, ma è in lite da tempo con il deputato regionale del movimento Giuseppe Carta e con il commissario cittadino Roberto Di Mauro. Bonomo pare stia lavorando da tempo con Gaetano Cutrufo, anche lui tecnicamente ancora del Pd, per mettere in campo una lista da posizionare nel campo dei civici. Più defilate le posizioni degli altri due ex parlamentari regionali “ribelli” alla scelta di candidare Messina a sindaco, Giovanni Cafeo e Vincenzo Vinciullo. Il primo ha ottenuto dalla Lega di essere inserito nello staff dell’assessore regionale Turano quindi appare difficile che scenda in campo direttamente a sostegno dei civici e contro il Centrodestra, e a maggior ragione se la Lega otterrà la candidatura a sindaco di Catania per la coalizione. Vincenzo Vinciullo è il commissario provinciale del Carroccio quindi dovrebbe schierarsi a fianco di Ferdinando Messina per il Centrodestra. Sarà così oppure deciderà autonomamente? Molte di queste mosse saranno rese ufficiali nei prossimi giorni, del resto le candidature a sindaco e delle liste sono da presentare entro il 3 maggio quindi c’è tutto il tempo per eventuali aggiustamenti.

Nel documento in cui annuncia il suo distacco da Forza Italia Edy Bandiera è particolarmente critico con il parlamentare regionale Riccardo Gennuso e con il padre, l’ex deputato Pippo Gennuso: “Sono chiamato a prendere atto che si è palesemente scelto di abdicare al principio del merito e che si è deciso di schierarsi dalla parte di logiche che non mi appartengono, alle pressioni del deputato locale e dei desiderata di chi, come l’on. Gennuso e la sua famiglia, senza il voler valutare le sicure qualità del candidato proposto, cosa che più di me spetterà agli elettori, ha ritenuto di imporre, in alternativa alla mia candidatura, la candidatura a sindaco di Siracusa dell’ultimo, nel partito, tra gli eletti al consiglio comunale della scorsa tornata elettorale. Questa scelta, stride irrimediabilmente con la mia storia politica e personale che è nota alla Città, agli amici e agli avversari politici, avendo già ricoperto anche il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Siracusa, in virtù dell’essere stato il più votato in assoluto in Città, di aver sempre messo a disposizione la mia persona in competizioni elettorali notoriamente difficili ed essere sempre stato abbondantemente il più votato in città, in Forza Italia, cosa che è avvenuta anche alle ultime e recenti elezioni regionali”.

Bandiera rincara la dose sulla scelta di candidare Messina a sindaco da parte di FI: “Una scelta, questa, che proprio perché in antitesi con il principio del merito, del consenso e dell’apprezzamento ampio da parte della pubblica opinione, non può trovare la condivisione ed il sostegno mio e delle migliaia di donne e uomini di questo territorio, che da anni mi seguono e sostengono nelle scelte politiche e territoriali. La scelta operata dal partito mi costringe ad autosospendermi immediatamente da Forza Italia. Onde evitare dubbi, comunico di non aderire ad altro partito e che, da subito, insieme a cittadini, amministratori e dirigenti politici della città e della provincia, sostenitori ed amici, ci metteremo a lavoro per individuare, in tempi ristrettissimi, l’iniziativa politico-elettorale migliore per dare alla città di Siracusa un’amministrazione rappresentativa, forte, capace ed efficiente”.

Lino Di Tommaso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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