Il Siracusano

In quattro per sfatare la tradizione sfavorevole di un siracusano al Parlamento europeo

Nessun siracusano è mai riuscito a diventare parlamentare europeo. Troppo piccola e poco popolata la provincia d’Aretusa rispetto alla platea dei votanti che comprende la Sicilia e la Sardegna della circoscrizione Insulare.

Chi dei quattro candidati siracusani in lista per le votazioni del prossimo giugno potrebbe sfatare questa tradizione? A stare in pole position è l’esponente del movimento politico più piccolo, il vice sindaco di Siracusa Edy Bandiera. Può sembrare un paradosso ma non lo è. L’esponente di spicco di “Sud chiama Nord” è stato assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca quindi ha tessuto una fitta rete di interlocuzioni e rapporti in dei settori produttivi che la politica frequenta poco o niente. Se Bandiera dovesse ottenere dalla nostra provincia una forte investitura di voti potrebbe completare il quadro con quegli agganci politici necessari per battere i concorrenti della lista “Libertà”. Per centrare questo obiettivo c’è da superare un ulteriore scoglio, la lista deve supere la soglia di sbarramento altrimenti tutto diventerebbe inutile.

Gli altri tre candidati siracusani hanno da scalare la montagna del fatto di essere poco conosciuti nelle due provincie siciliane più popolose: Palermo e Catania.

Il senatore Antonio Nicita per il Partito Democratico non dovrebbe avere particolari aiuti dal cognome paterno visto che i fasti politici dell’onorevole Santi sono ormai lontani. Inoltre la lista del Pd pur senza la Chinnici, traslocata altrove, presenta l’uscente Bartolo ed un paio di candidature importanti.

La floridiana Alessia Scorpo di Fratelli d’Italia rappresenta una vera e propria incognita. Intanto perché non è quantificabile la crescita di FdI in questa competizione elettorale, quasi certamente dovrebbe raddoppiare il numero degli eletti al Parlamento europeo ovvero da uno dovrebbe passare a due ma difficilmente saranno tre. Dalla sua la Scorpo ha l’appartenenza al genere femminile perché si potranno votare fino a tre candidati della stessa lista purché siano di genere diverso. Questo vuol dire che per votare due uomini c’è bisogno di inserire una preferenza al femminile.

Stesso discorso che per la Scorpo vale per la candidata Antonella Di Prima per il movimento Cinque Stelle. L’insegnante di Pachino potrà sfruttare l’appartenenza al genere femminile per accrescere il numero di preferenze che otterrà fra i Pentastellati ma nulla di più.

In entrambi i casi l’appartenenza di genere non dovrebbe essere sufficiente per essere elette.

Lino Di Tommaso