“Il Pd sostenga il disegno di legge di Zito dei Cinque Stelle sulle frazioni”, chiede Di Stefano

Simone Di Stefano, componente della segreteria provinciale del Partito Democratico, lancia un appello alla deputazione regionale siracusana perché appoggi il Disegno di legge dell’onorevole Zito dei Cinque Stelle a favore delle frazioni e dei quartieri periferici.

“E’ stato di recente presentato all’ARS, primo firmatario l’onorevole Stefano Zito del M5S, un disegno di legge – successivamente convertito in emendamento al disegno di Legge n. 824 sugli enti locali – che mira ad imporre alle Amministrazioni comunali l’obbligo di destinare una parte delle risorse disponibili a beneficio delle frazioni. Ritenendo da parte mia necessario un riordino normativo che permetta una qualche forma di autodeterminazione dei processi amministrativi delle frazioni, credo che la proposta dell’on. Zito possa essere un primo importante passo in questa direzione. Mi auguro che anche il gruppo parlamentare del PD all’ARS sostenga il provvedimento”, spiega Simone Di Stefano.

“Rimane latente da decenni la rivendicazione delle frazioni dei comuni della provincia, che lamentano, spesso a ragione, un disinteresse dei comuni di appartenenza per le loro sorti – continua il dirigente del Pd -. Il territorio della Provincia è costellato di frazioni, più o meno popolose e spesso molto distanti dal centro urbano principale e per le quali è obiettivamente difficoltoso garantire anche i servizi primari. Molte di queste frazioni rivestono una rilevante importanza in quanto importanti mete turistiche: Brucoli e Agnone Bagni (Augusta), Cassibile-Fontane Bianche (Siracusa), Lido di Noto e Calabernardo (Noto), Marzamemi (Pachino). Altre hanno raggiunto livelli di popolazione importanti o sono costituite in comunità da secoli come Belvedere (Siracusa), Villasmundo (Melilli) e Pedagaggi (Carlentini). Spesso i rappresentanti e i singoli cittadini delle frazioni lamentano l’incapacità del comune di riferimento di gestire agglomerati abitativi distanti, sia in termini di erogazione dei servizi che nella difficoltà (o nel disinteresse!) a procedere ad una idonea programmazione per lo sviluppo del territorio, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista urbanistico ed infrastrutturale”.

Per Di Stefano l’abbandono in cui versano le frazioni sono la principale spinta alla richiesta di autonomia: “Le sofferenze delle frazioni sfociano quindi spesso in rivendicazioni più o meno forti, come in estrema ratio la richiesta di autonomia dal comune di appartenenza. Se questa potrebbe sembrare una richiesta forse spropositata, anche in considerazione della “spinta” ormai globale alla razionalizzazione dei costi ed all’accorpamento degli enti locali, di certo non ci si può permettere di rimanere inermi di fronte alle legittime rivendicazioni delle frazioni.

Lino Di Tommaso

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