Il Siracusano

Parte in salita il confronto Italia-Adorno per il rimpasto della giunta comunale di Siracusa

L’elezione di Salvo Adorno alla segreteria provinciale del Pd dovrebbe accelerare l’inizio della cosiddetta “fase di confronto” auspicata dal Sindaco Italia per arrivare al rimpasto della giunta. Allo stesso tempo il trionfo di Adorno non essendo quel risultato auspicato dal primo cittadino del capoluogo, non favorisce il dialogo fra il Pd e il Sindaco Italia. “L’impegno degli ex Pd per fare vincere Giuca è stato sotto gli occhi di tutti. Si tratta di ex militanti con ancora la tessera di partito del 2019 in tasca, quindi con il diritto di voto, solo, che sono confluiti nelle scorse settimane in Azione del Sindaco Italia. Comunque la politica deve superare queste conflittualità e le furbate messe in essere, occorre guardare avanti e chiarire il ruolo del partito nei confronti dell’amministrazione Italia”, è il commento di un esponente di primo piano dei Dem che per non gettare altra benzina sul fuoco delle polemiche preferisce restare anonimo.

A dire il vero i “perdenti” di questa corsa alla segreteria provinciale Pd, il duo Cutrufo-Bonomo, non dovrebbero avere problemi nel mantenere in giunta l’assessore Maura Fontana. Il ragionamento è semplice: Gaetano Cutrufo e Mario Bonomo sono stati i principali sostenitori della candidatura Giuca; la loro sconfitta non è stata disastrosa, tutt’altro, quindi appare difficile, al di là dei buoni rapporti che intercorrono fra i due e il Sindaco Italia, per il neo segretario Adorno mettere in discussione la rappresentanza in giunta di quest’area. Una componente quella di Cutrufo-Bonomo, che è pur sempre Area dem del Pd, cioè della stessa corrente del segretario Adorno.

Allo stesso tempo appare improbabile che Adorno possa chiedere ad Italia di estromettere l’assessore Andrea Buccheri rappresentante in giunta di Base riformista di Gentile-Amenta, quindi di una componente importante della coalizione che l’ha portato alla vittoria. Il caso del vice sindaco Pierpaolo Coppa è più complesso. E’ iscritto al Pd, ma non si è schierato in maniera esplicita per uno dei due candidati; è vicino al Sindaco ma non ha aderito ad Avanti. Resterà in giunta in quota Italia, oppure il Pd lo farà diventare suo rappresentante ufficiale? In questo quadro appare difficile che in un accordo complessivo Pd-Azione per la composizione della nuova giunta, possa restare fuori la componente zingarettiana di Bruno Marziano.

Non sono in discussione le posizioni di Fabio Granata e Rita Gentile per le rispettive aree politiche, seppure molto diverse, che rappresentano.

Un altro nodo spinoso è rappresentato da Italia Viva che conta due assessori: Alessandra Furnari e Cosimo Burti. A un anno di distanza dalla prima richiesta del deputato regionale Giovanni Cafeo di avere un suo rappresentante in giunta, qualcosa si stia muovendo in senso positivo. Solo che la presenza di un fedelissimo di Cafeo comporterebbe il sacrificio di Burti o della Furnari che sono vicini all’ex sindaco Giancarlo Garozzo. Quest’ultimo ha ribadito più volte che non è disponibile a sacrificare uno dei due suoi rappresentanti in giunta. Come risolverà il Sindaco questa spinosa questione? Può avere Italia Viva tre assessori cioè tanti quanti il Pd?

L’ottavo assessore in giunta è Giusy Genovesi, peraltro vicina al Sindaco. E’ data in uscita, e sarà sostituita da un altro rappresentante di Avanti, anche se ancora non è stato deciso il nome. Sulla rappresentanza del movimento di Carlo Calenda pesa il fatto che la postazione di capo di gabinetto, equiparata ad un assessorato, è occupata da Michelangelo Giansiracusa. Alla vigilia del congresso quest’ultimo ha lasciato il Pd e aderito ad Avanti che così occuperebbe ben due caselle del puzzle.

La quadra alla complessa situazione potrebbe venire da un aumento dei posti in giunta, con uno o due assessorati in più, il Sindaco Italia potrebbe accontentare tutti e gettare le basi per fare nascere una coalizione capace di sostenere una sua rielezione.

Lino Di Tommaso