Il Siracusano

Nuovo ospedale di Siracusa: l’onorevole Giovanni Cafeo fra ottimismo e prudenza

L’onorevole Giovanni Cafeo, deputato regionale di Italia Viva, sparge prudenza e frena i facili entusiasmi sulla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. “E’ stucchevole la corsa alla paternità e alla maternità dell’opera, piuttosto il plauso va al Prefetto Scaduto per aver accelerato l’iter”, spiega l’onorevole Cafeo.

“Sono convinto che, specie in questo particolare periodo storico, il dibattito sulle medaglie al petto da appuntarsi a proposito del nuovo ospedale di Siracusa non appassioni i nostri concittadini, tuttavia la vittoria del progetto definitivo ad opera di uno studio di ingegneria bolognese rappresenta indubbiamente una buona notizia per tutti – continua il parlamentare regionale di IV-. Al di là delle polemiche sulle paternità o sulle maternità dell’opera, piuttosto sterili, è indubbio il merito del commissario per la costruzione del nuovo nosocomio, il Prefetto Scaduto che ha lavorato sin da subito per superare l’impasse da “tela di Penelope” che in questi anni ha contraddistinto il dibattito sulla fondamentale struttura sanitaria, attesa ormai da troppo tempo”.

L’onorevole Cafeo ripercorre brevemente il travagliato iter che ha vissuto il progetto: “Come noto, la vicenda ha interessato nel tempo sia questioni tecniche sia politiche, tanto che già nel 2019 avevo immaginato che a seguito della pacificazione del centrodestra siracusano l’iter avrebbe potuto avere un’accelerazione – ricorda l’on. Cafeo – e oggi, al netto dei proclami dei soliti noti, si intravede finalmente una luce alla fine del tunnel. L’esperienza politica e soprattutto la memoria storica del recente passato ci ha tuttavia riservato nel tempo soprese piuttosto amare – conclude il parlamentare di Italia Viva – ecco perché, pur restando moderatamente ottimista, prima di rilasciare note stampa di giubilo, aspetterei non dico la posa della prima pietra, ma almeno l’approvazione del progetto esecutivo, propedeutico al definitivo avvio dei lavori”.

Lino Di Tommaso