Ortigia,orgoglio Leone.”Grazie ai ragazzi e allo staff tecnico”

Nella foto il tecnico dell' Ortigia Gino Leone

Missione compiuta. L’Ortigia resta nel gotha della pallanuoto nazionale e può tirare un grande sospiro di sollievo. Davanti a quasi mille spettatori, la squadra di Leone ha travolto il Bogliasco aggiungendo tre punti che vogliono dire salvezza diretta.

Una grande soddisfazione per l’allenatore giubilato a luglio dello scorso anno e relegato al ruolo di direttore sportivo, per poi essere richiamato sei mesi dopo per condurre in porto una nave, quella bianco verde , che stava per affondare. Di fatto, il vero protagonista di questa permanenza in A1 è proprio l’allenatore, che ha dimostrato ancora una volta grande senso di responsabilità e attaccamento ai colori sociali. Ma Leone rende merito anche a Yannis Giannouris, il tecnico greco che aveva tentato di dare una sua impronta, soprattutto all’ assetto organizzativo alla società e che per varie situazioni si era dimesso proprio a gennaio riconsegnandogli  la panchina.

“ Di questi 26 punti, 12 sono stati conquistati sotto la gestione di Giannouris- spiega Leone- e credo sia giusto condividere questo risultato con Yannis. Al di là di tutto è rimasto sempre vicino a noi e personalmente mi ha sempre sostenuto. Non sono mai mancati i suoi messaggi di complimenti o di incoraggiamenti subito dopo la conclusione delle gare. Tutto quello che siamo riusciti a fare è frutto di un lavoro di staff qualificato che mi è stato possibile avere solo negli ultimi 40 giorni. Ringrazio Feliciano Di Blasi,  Marco Conti che mi hanno permesso di preparare il rush finale nelle migliori condizioni possibili. Sono contento perché ho visto sorridere di nuovo i ragazzi che, in questi mesi, hanno subito tanti attacchi mediatici sui vari siti, fatti da persone che stanno a 1500 km di distanza da noi e che non sanno realmente cosa sia successo. La verità, di quello che è accaduto, la sappiamo solo noi. Sono state dette cose non vere, di mancanza di professionalità da parte dei nostri ragazzi , di elementi che dovevano appendere la calottina al chiodo, in odor di pensione. Non è assolutamente vero, i ragazzi son stati sempre disponibili, sono stati professionisti dal primo primo giorno di lavoro”.