Ortigia, che peccato. Impresa sfiorata a Brescia in gara 1 della semifinale playoff

Nella foto Mfsport Christian Napolitano

L’Ortigia perde di misura 9-8 gara uno della semifinale scudetto. I biancoverdi hanno giocato una partita dai due volti e perdendo con il minimo scarto e con il rammarico di aver giocato male l’uomo in più e sprecato tante occasioni per pareggiare e provare a vincere il match. .

Nel dopo partita, il capitano biancoverde, Christian Napolitano, mostra rammarico per l’occasione persa, ma riesce a vedere anche il bicchiere mezzo pieno: “Purtroppo abbiamo pagato quel 6-1 di metà gara, che ci rimane sulla coscienza. Se vai sotto 6-1 e poi addirittura 7-1 contro formazioni come Brescia, diventa difficile, perché poi non ti lasciano respirare. All’inizio eravamo tesi, poi ci siamo sciolti e siamo andati bene, anche se abbiamo sbagliato troppo con l’uomo in più. Però sono fiducioso, perché credo che siamo sulla strada giusta, ce la possiamo giocare con tutti, senza paura. Dovevamo solo sciogliere la pressione per queste semifinali, ma ora siamo pronti. Sabato ci sarà un’altra battaglia. Dobbiamo dimenticare i primi due tempi di oggi, rispetto ai quali dobbiamo fare mea culpa tutti quanti, dal primo all’ultimo. Dobbiamo ripartire dal terzo e dal quarto tempo, perché abbiamo messo sotto una delle quattro squadre più forti d’Europa. Abbiamo messo paura al Brescia, dimostrando che quando giochiamo da squadra riusciamo a essere devastanti”.

Il capitano dell’Ortigia ci crede e lancia un messaggio alla città di Siracusa, nel suo insieme: “Anche se avremo poco tempo, analizzeremo gli errori, ma siamo carichi e consapevoli che tutto è ancora aperto, possiamo vincere e poi giocarci tutto in gara 3. Adesso però ci serve la ‘Caldarella’, ci serve il pubblico, Sabato la città, i siracusani si devono raccogliere attorno a noi, devono darci una mano, riempiendo le tribune. Vorrei vedere una piscina piena di bambini, genitori, tifosi tutti colorati di biancoverde. Sappiamo di poter vincere, di potercela fare, ma abbiamo bisogno di un pubblico caldo, del calore della nostra piscina”.

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