Opa ostile o golpe? Forti fibrillazioni pre-elettorali agitano il Partito Democratico siracusano

Il Partito Democratico è scosso da forti fibrillazioni, forse anche prevedibili, visto che ormai mancano otto mesi alle elezioni regionali. Un gruppo di giovani militanti e dirigenti ha creato un’associazione trasversale dal titolo emblematico “Effetti collaterali”, che apparentemente ha il denominatore comune di stimolare un ricambio generazionale del partito. Nella realtà i “giovani” democratici puntano a fermare un epilogo considerato dai molti ineluttabile per il Pd siracusano: l’elezione a deputato regionale di Gaetano Cutrufo. Perché dare per scontato un risultato elettorale ancora tutto da scrivere? La risposta è semplice nell’accoppiata forza elettorale di Cutrufo più la componente maggioritaria del Pd provinciale che fa capo a Enzo Pupillo che sostiene questa candidatura. L’azione del segretario provinciale Salvo Adorno è sostenuta da tutti gli altri (Area dem, Base riformista, ex Giovani turchi etc.), se questi esprimeranno dei loro candidati non ci sarà partita, il deputato regionale e il partito saranno di chi si considera da sempre maggioranza cioè dell’area Pupillo-Cutrufo. I big delle varie correnti hanno difficoltà ad uscire da questo impasse e trovare una soluzione ed allora ci provano “i giovani leoni” creando scompiglio sia all’interno che all’esterno del Pd.

“Dirigenti e militanti di partiti e movimenti del campo del centro sinistra hanno costituito a Siracusa l’associazione di cultura politica denominata “Effetti collaterali” – scrivono nella nota stampa -. Scopo principale dell’associazione è quello di “mettere in campo ogni iniziativa necessaria a stimolare, tra le forze politiche progressiste, riformiste e di sinistra, un costante ricambio generazionale della classe dirigente ed una più ampia partecipazione delle donne alla vita politica”. Considerata la cristallizzazione della classe politica e l’autoreferenzialità di molti nuovi interpreti della vita politica locale i promotori auspicano che “l’effetto collaterale” del loro impegno abbia ricadute positive nella formazione e nella selezione di una nuova classe dirigente fatta di donne e giovani in grado di proporre un nuovo approccio politico al “governo delle città”. Un approccio basato su solide radici valoriali e politiche ma capace di offrire soluzioni e prospettive condivise in un contesto sociale cosi disgregato. Nell’assemblea costitutiva I promotori hanno eletto presidente Alessandro Acquaviva, che sarà coadiuvato da un consiglio direttivo composto da: Rossella Di Paola, Alex Siracusano, Niccolò Monterosso e Giulia Martorano”.

Qualcuno ha ipotizzato che questa mossa fosse propedeutica ad un golpe. Difficile pensarlo vista la salda leadership dei vecchi leoni per nulla disponibili a farsi da parte. Sicuramente di questo avviso è Marco Monterosso, dirigente regionale del PD, leader degli ex Giovani turchi e grande tessitore delle dinamiche interne al PD. “Nessuna “rottamazione” e nessuna voglia di conquistare il PD – spiega Monterosso – Abbiamo sostenuto la candidatura di Adorno allo scorso congresso e continuiamo ad appoggiarlo convintamente. Avvertiamo però la necessità di sollecitare gli organismi dirigenti a reagire al più presto ad una “OPA ostile” che rischia, quella si davvero, di trasformare il nostro Partito in qualcosa di irriconoscibile. Credo che il tempo delle tattiche correntizie sia inevitabilmente finito e che occorra invece ritrovare il senso di un’appartenenza comune che riesca ad affrancarsi da ogni forzatura esterna agli organismi del territorio. Quando si ha a cuore una comunità politica come la nostra, si ha non solo il diritto ma soprattutto il dovere di stimolare nel gruppo dirigente una discussione franca e senza filtri su quali siano le prospettive elettorali che immaginiamo. Comprendo benissimo che ogni nostra discussione sia stata in qualche modo condizionata da altri fattori (la pandemia, la frammentazione della maggioranza congressuale, ora l’elezione del Capo dello Stato…) ma questo non esclude che si possa e si debba al più presto avviare un serio confronto assembleare tra dirigenti ed iscritti per l’elaborazione di una piattaforma politico programmatica chiara e condivisa. Naturalmente tutto questo non domani …ma già oggi”.

Lino Di Tommaso

 

 

 

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