Il Siracusano

Il momento d’oro delle siracusane, Nigro: “Ecco le ragioni”

Il giornalista Luca Nigro

E’ un momento d’oro per il calcio siracusano con tante squadre che stanno imprimendo il proprio marchio nei rispettivi campionati. Il Siracusa è sesto nel girone C  di Lega Pro, Leonzio, in serie D, e Palazzolo, in Eccellenza, sono i testa  dopo rimonte da urlo. Ed in Prima categoria, lo Sporting Augusta si avvia a vincere il girone E per approdare in Promozione. Un’analisi che affrontiamo con Luca Nigro, giornalista sportivo di bolognanews.net, ilpallonegonfiato.com e La Sicilia.

Questi successi sono frutto del caso e di una programmazione?

Nel calcio non c’è nulla di casuale, o meglio, la casualità può determinare il risultato di una partita ma non la posizione finale di una squadra in classifica. Quando si raggiungono determinati risultati è quasi sempre frutto di un’ottima gestione societaria e tecnica. Io faccio un po’ fatica a pensare ad un progetto nel calcio, intendo a lungo termine. Sicuramente una buona programmazione porta sempre a raggiungere obiettivi soddisfacenti. Da siracusano sono felice che il calcio in provincia si stia rilanciando grazie agli investimenti dei presidenti, questo va sottolineato. Voglio ricordare che il calcio dilettante ha meccanismi lontani anni luce da quello professionistico, quindi ben vengano presidenti così. Personalmente guardo di buon occhio la sinergia tra Siracusa e Palazzolo. Entrambe possono avere giovamento futuri da questa collaborazione.

Quali le squadre che hanno deluso?

Credo, almeno fino ad oggi, che sia tutto sommato una stagione positiva per tutte le squadre siracusane. Almeno guardando i risultati. Ovviamente i conti si fanno sempre alla fine e personalmente ho un occhio particolari verso il Città di Rosolini e il Real Avola dato che entrambe lottano per la salvezza. Credo che alla fine entrambe possano farcela anche se lo scontro all’ultima giornata potrebbe penalizzare l’una o l’altra.

Impianti sportivi: sono la nota dolente. Palazzolo e Rosolini hanno svoltato con il sintetico. E’ questo il futuro?

Sicuramente. Il sintetico è il futuro, soprattutto per il movimento dilettantistico. È incredibile come nel 2017 si giochi ancora a calcio in campi in terra battuta o in erba naturale mal curata. I costi di manutenzione per un campo in erba naturale non sono sostenibili ne da parte degli enti ne dalle società. Il sintetico lo fai una volta e per vent’anni te lo dimentichi. E poi ne gioverebbe non solo lo spettacolo (e quindi il tifoso e le società stesse che avrebbero più pubblico negli stadi e dunque più introiti) ma anche e soprattutto l’incolumità fisica dei calciatori. Chiudo con un appello che ahimè rimarrà inascoltato: è tempo che le società dilettantistiche investano sul settore giovanile e costruiscano le squadre attingendo dal territorio. Prendere giocatori e pagarli tanti soldi non può più funzionare, almeno nei dilettanti. Se tante società oggi sono in crisi e rischiano di non scendere in campo la domenica è riconducibile sicuramente alle cattive gestioni, ma è soprattutto figlia di questa mancata fiducia nei giovani.