
Domani si terrà il primo congresso provinciale siracusano di “Azione”, ovviamente in modalità on line per rispetto alle direttive sulla quarta ondata pandemica. In pole position per ricoprire la carica di segretario provinciale Michelangelo Giansiracusa e Giovanni Di Lorenzo, entrambi vicinissimi a Francesco Italia leader indiscusso e dirigente nazionale di Azione.
I congressi provinciali dovrebbero servire a dare una struttura territoriale ad un movimento fondato dall’europarlamentare Carlo Calenda che in pochi mesi ha ottenuto un buon successo personale alle elezioni per il sindaco di Roma e fatto un balzo nei sondaggi attentanti un buon quattro per cento.
Il momento politico è estremamente importante perché le modalità con cui sarà eletto, nelle prossime settimane, il Presidente della Repubblica potrebbero determinare la nuova geografia politica italiana ed a cascata avere ripercussioni anche a livello locale. Le opzioni sono molteplici: una vittoria del Centrodestra tradizionale, composto da Lega, FdI e FI; l’elezione di un candidato centrista appoggiato dal Centrodestra tradizionale; l’affermazione di un candidato sostenuto dallo schieramento pro-Draghi; infine, l’opzione che ha meno probabilità, la vittoria di un candidato centrista sostenuto dal Centrosinistra e dai Cinque Stelle.
In Sicilia lo scenario vincente avrà una valenza maggiore perché ad ottobre si andrà a votare per le elezioni Regionali. Lo schieramento che sarà in grado di esprimere il nuovo Presidente della Repubblica punterà, presumibilmente, alla presidenza della Regione Sicilia? E poi anche a quella del Consiglio dei ministri fra un anno? La politica locale è consapevole di questo momento dirimente per il futuro quindi si guarda con più attenzione di altre volte a ciò che accadrà in Parlamento.
“Azione” si colloca nel centro di un Centrosinistra che non comprende i Cinque Stelle, a Siracusa nella maggioranza che sostiene il sindaco Italia è alleata solo con il movimento “Oltre” di Fabio Granata, dopo che Italia Viva di Giancarlo Garozzo e il Pd di Salvo Adorno hanno abbandonato la maggioranza e giunta.
Lino Di Tommaso