Il Siracusano

L’Ortigia riabbraccia la sua gente.Domani tutti alla “Caldarella” per la gara con la Pro Recco

Nella foto Mfsport il tecnico Stefano Piccardo

A un mese dalla finalissima di Coppa Italia, combattuta e in equilibrio fino a due minuti dalla fine, Ortigia e Recco si ritrovano nuovamente una di fronte all’altra, questa volta in campionato, nel match valido per il 21° turno di Serie A1. I biancoverdi, purtroppo, dovranno fare i conti con un’assenza pesante, come quella di Francesco Condemi, infortunatosi alla mano.

Alla vigilia, Stefano Piccardo, tecnico dell’Ortigia, esprime la sua gioia per il ritorno nella piscina di casa, con la possibilità di giocare finalmente davanti al proprio pubblico, augurandosi che sia numeroso: “Abbiamo cominciato lunedì a lavorare di nuovo in Cittadella e, naturalmente, è un piacere per tutti noi ritrovare la nostra piscina. Per me e per i miei giocatori è un sogno, perché dall’inizio dell’anno abbiamo giocato solo quattro partite in casa, dopodiché siamo stati costretti a giocare eternamente in trasferta. Credo che per tutta la città questo sia un evento, visto che arriva la squadra più forte del mondo. Spero che ci siano le tribune piene e che tutti vengano a rendere omaggio a queste due bellissime realtà della pallanuoto italiana”.

Il tecnico biancoverde presenta il match, partendo da quanto accaduto a Genova nella recente finalissima di Coppa Italia contro i recchelini: “Quella di domani e quella di Coppa Italia sono due cose completamente diverse. Un mese fa si trattava di una finale che aveva tanti e importanti risvolti, dal punto di vista psicologico, a nostro favore. Domani sarà una partita di campionato, loro vengono da una prova incredibile contro Hannover, mentre noi non siamo al completo e sappiamo di non avere la stessa condizione di un mese fa. Quindi il match sarà affrontato in maniera diversa. Tatticamente, dovremo disputare una gara umile, cercando di giocare i possessi fino alla fine per non aprirci al loro contropiede micidiale. Bisognerà fare attenzione alle loro transizioni, perché sono una squadra difficilmente attaccabile nell’uno contro uno. Direi, quindi, che serviranno umiltà, attenzione e tanta difesa”