L’ombra del Covid-19 nel quotidiano. Parola agli esperti

Un periodo duro, durissimo, il più problematico degli ultimi  50 anni. Pensavamo che scene viste nei film come The Day after o quelli dedicati a Chernobyl  fossero solo movies, lontani da noi. E invece questa pandemia, questo nemico invisibile, sta condizionando, pesantemente, le nostre abitudini, la nostra vita. Abbiamo chiesto ad una psicologa, Venera Martogli, di spiegarci  quali conseguenze, a livello comportamentale, si generano nell’essere umano quando si è di fronte a situazioni di emergenza come quella attuale.

” C’era un brano dei mitici Beatles, Yesterday, dove le parole dicono ” Ieri, tutti i miei guai sembravano lontanissimi, adesso sembrano quasi che stiano di casa qui,
oh io credo in ieri.Improvvisamente, non sono l’uomo che ero,c’è un’ombra che sta sopra di me” – spiega la professionista- e n
onostante siano passati piu’ di 50 anni da quella  famosissima canzone le parole del testo sembrano riferirsi ai giorni nostri. Vivevamo la quotidianita’ distraendoci dai guai e dalle preoccupazioni anche grazie al conforto delle persone vicine. Adesso la paura e’ una costante nelle nostre vite.Non siamo piu’ quelli che eravamo perche’ un’ombra vive sopra di noi. Quell’ombra o nemico invisibile porta il nome di Covid 19.E’ presente in ogni casa, come un ospite indesiderato entrato con prepotenza e ferocia e purtroppo controlla la nostra esistenza in tutte le sue sfaccettature, dal contesto familiare a quello lavorativo, sociale, ricreativo, sportivo. Limita in modo spietato la nostra liberta’ personale, un diritto considerato inviolabile anche dalla nostra Costituzione. Quell’ombra e’ subdola- continua la psicologa- perche’ non compromette soltanto le nostra condizioni di salute fisica ma anche psicologica”.

La gente sta vivendo delle sofferenze psicologiche soprattutto perche’non abituata a costrizioni e misure restrittive per non parlare della continua esposizione ad informazioni e notizie che colpiscono significativamente la componente emotiva.

“Tra gli “stressor” principali, a parte la sofferenza per le limitazioni alla propria liberta’ -spiega la Martogli- emerge la sensazione di una mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni e le considerevoli perdite economiche che gia’ ci hanno fatto assistere a manifestazioni di protesta della  popolazione meno abbiente. Questo ha un effetto deflagrante in ciascuno di noi, che puo’ degenerare in disturbi quali manifestazioni d’ansia e depressione in particolare su chi già viveva un momento di fragilità dovuto magari a una situazione di instabilita’ emotiva. In questa situazione e’ normale provare paura ed ansia,la regola primaria in tutti questi casi è solo ed esclusivamente una: non vergognarsi. Non vi è alcuna ragione di vergognarsi-conclude la psicologa- di parlarne apertamente, non vi è alcuna ragione per non chiedere aiuto e, soprattutto, non vi è alcuna ragione per sottostimare i campanelli di allarme e non vi è alcuna ragione di sminuire il problema, perché potrebbe innescare un effetto domino con effetti progressivamente irreparabili”