Il Siracusa è tornato battuto dalla trasferta di Castellammare di Stabia e accompagnato dai soliti interrogativi non ancora risolti.
Un bel dilemma per Andrea Sottil. La difesa continua a beccare gol e sarebbero stati di più senza alcuni provvidenziali interventi del portiere Santurro, mentre in avanti non si punge. Cosicché dopo cinque turni il Siracusa è l’unica delle venti squadre del girone C di Lega Pro a non aver ancora festeggiato la prima vittoria: all’attivo soli due punti, tre reti realizzati e otto subiti. Alle spalle degli azzurri è rimasto solo il Catania ma solo per i famosi sette punti di penalizzazione che lo stanno relegando a quota -1 in classifica. Ma solo per poco, visto che gli etnei di Pino Rigoli devono recuperare la gara casalinga con il Fondi (3^ giornata) e nelle loro corde c’è un campionato di alta classifica. Gli azzurri, di contro, sanno che dovranno sudarsi gara dopo gara la preventivata salvezza. Un traguardo che potrà essere raggiunto solo a condizione che si cominci a cambiare percorso nei prossimi incontri in calendario. Non sarà facile farlo già da domenica prossima contro il Lecce, ma contro i giallorossi è lecito attendersi una prova diametralmente opposta a quella fornita al “Menti” che ha parecchio deluso i tifosi. Ciononostante i supporter azzurri sperano sempre in un cambio di rotta, anche se i segnali emersi contro la Juve Stabia dicono il contrario. Paolo Lombardo è tornato a parlare con noi della squadra di Andrea Sottil. “Contro i campani – spiega l’ex allenatore azzurro – si è visto che il Siracusa ha concesso parecchie palle-gol, ciò è stato conseguenza dei troppi spazi liberi lasciati agli avversari nella propria metacampo. E siccome l’obiettivo massimale del Siracusa è la salvezza, a mio parere, sinora gli azzurri non hanno giocato con la cultura della squadra che deve salvarsi. Questa cultura presuppone due cose fondamentali: 1) dal punto di vista mentale occorre lottare su ogni palla; 2) dal punto di vista tattico in fase di non possesso palla occorre stare con dieci giocatori sotto la linea della palla. Solo in questo modo si ha la massima densità nella propria metà campo, il che agevola lo spirito battagliero e la capacità di restringere al massimo gli spazi agli avversari. Sottil, a mio avviso, dovrebbe lavorare in questo senso. Coerentemente alla cultura della salvezza – sottolinea Lombardo – bisogna adeguare l’assetto tattico. Un assetto che prevede il baricentro basso potrebbe essere il 5-3-2. Naturalmente non significa che la squadra deve giocare solo in funzione di difendere, ma è libera di poter, al momento opportuno, attaccare”. Paolo Lombardo esclude che un cambio di allenatore possa apportare benefici alla squadra “L’esperienza mi insegna – replica il tecnico siracusano – che l’ipotesi di un cambio tecnico si può prendere in considerazione quando si ha a disposizione una Ferrari e questa corre come una cinquecento. Non è il caso del Siracusa di Sottil che, indubbiamente, non hai in mano una Ferrari per cui si possono giustificare le sconfitte con Foggia e Juve Stabia i cui organici sono di un livello nettamente superiore a quello del Siracusa”.