Festeggerà tra poco meno di due settimane il suo trentaseiesimo compleanno ma in campo si muove come un ragazzino. Anzi, vola una farfalla e punge come un’ape: non è Muhammad Ali ma Lele Catania, l’uomo chiave del Siracusa e soprattutto il goleador della squadra con 10 reti. Quinto nella classifica dei cannonieri, insieme a Pozzebon del Catania e Ripa della Juve Stabia, dietro a Montini (Monopoli) con 11 reti, a Negro (Matera) con 14 gol ed al capoclassifica Caturano (Lecce) con 16 realizzazioni. Tra i bomber del girone C della Lega Pro, l’incidenza di Catania nelle reti complessive della squadra è tra le più alte, in termini di percentuale. Il numero 10 del Siracusa ha segnato circa il 30% dei gol totali degli azzurri (33). Meglio hanno fatto solo Montini, con il 36%, Caturano con il 33%, a seguire Negro, con il 26%, e Ripa, con il 21%. Discorso a parte per Pozzebon che ha cambiato maglia nel corso della stagione: a Messina ha totalizzato 8 reti, incidendo per il 34%, a Catania ha segnato 2 gol (6% dei gol dei rossazzurri).
Duttilità tattica
Insieme a Valente è certamente il giocatore più tecnico del Siracusa ma dalla sua ha anche la capacità di ricoprire più ruoli. Punta centrale, seconda punta, trequartista: Catania, fino ad ora, ha ruotato in tutte le posizioni in attacco ma il capolavoro lo ha raggiunto nella partita a Matera in cui Sottil, a secco di centrocampisti, ha chiesto al suo goleador di arretrare la sua posizione. La squadra si è affidata a lui ed oltre a gestire il gioco è riuscito anche a segnare la sua decima rete in campionato.
La svolta e le sirene lentinesi
E’ certamente la partita contro il Matera, quella giocata al De Simone nel girone di andata, lo spartiacque del campionato degli azzurri e di Lele Catania. Sotto di un gol, l’attaccante ha suonato la carica, siglando una doppietta, capace di trascinare i compagni alla vittoria. Ma il bomber sarebbe stato avvicinato dalla Sicula Leonzio, in quel periodo ancora allenata da Seby Catania, che avrebbe fatto la corte all’attaccante azzurro. Lui, però, ha sposato la causa del Siracusa grazie ad un legame forte con la città, con la società e con i tifosi.