Lealtà e Condivisione sceglie di non scegliere anche se auspica il ritorno del consiglio comunale

“Tanto tuonò che piovvero poche gocce d’acqua”, recita il detto ma si potrebbe anche commentare con “Abbiamo scherzato”. In pratica l’assemblea di Lealtà e Condivisione ha riportato indietro gli orologi a prima della crisi, oppure al punto di partenza del gioco politico. Cioè a prima che Francesco Italia chiedesse al movimento civico di sinistra una pubblica condivisione della sua ricandidatura a Sindaco di Siracusa nel 2023. E’ come se le due riunioni precedenti a quella di ieri sera, e il colloquio fra il Sindaco e il presidente di Lealtà e Condivisione, l’avvocato Giovanni Randazzo non fosse mai avvenuto. Infatti nel documento non si parla di alcuna dichiarazione a favore della ricandidatura di Italia né tantomeno delle dimissioni dei due assessori che rappresentano in giunta il movimento.

Si potrebbe dire che l’ala meno “governista” ha fatto introdurre nel documento ben due passaggi fondamentali: la priorità del rapporto fra L&C e il PD, e come sia stato un errore del Sindaco opporsi al ritorno del consiglio comunale. Niente di più, per il resto il documento traccia le linee guida del pensiero politico di Lealtà e Condivisione.

E’ presumibile che questa mossa possa essere stata concordata con il Sindaco Italia per evitare uno strappo che avrebbe visto il movimento spaccarsi a metà, la fuoriuscita dalla maggioranza politica e l’abbandono di Lealtà e Condivisione dei due assessori che sarebbero restati in giunta.

Ecco il comunicato del movimento Lealtà e Condivisione a firma del suo presidente Giovanni Randazzo:

“L’assemblea di Lealtà e Condivisione, all’esito di un approfondito esame delle questioni che sono state al centro del recente confronto con il Sindaco, è pervenuta alle seguenti determinazioni: ritiene non sufficientemente inclusiva l’ipotesi di una coalizione elettorale che riunisca le sole forze politiche che sostengono l’attuale amministrazione, pur apprezzando l’ impegno e l’ abnegazione dell’ attività  del Sindaco e della Giunta, con alcune criticità sulle quali lavorare insieme; conferma  l’intenzione di voler lavorare alla formazione di un ampio e compatto schieramento progressista comprendente forze che si riconoscono nell’area del centro sinistra e non solo, in grado di rappresentare un’alternativa credibile alla destra, ribadendo  che il candidato sindaco di questo schieramento, unitamente al programma che esso si darà, non potrà, naturalmente, che essere il frutto di una scelta condivisa dai soggetti politici che ne faranno parte, senza pregiudiziale nei confronti di alcuno, ivi compreso ovviamente l’attuale Sindaco;    ritiene allo stato prioritaria l’ attuazione, per quanto possibile, del Patto per la Città siglato nel 2018, ivi compresa l’ approvazione nella sede competente, nei mesi a venire e prima della prossima stagione turistica,  di un Regolamento volto alla limitazione degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nel Centro Storico, per arrestarne l’ attuale incontrollata proliferazione, secondo quanto da L&C  già posto nelle settimane scorse all’ esame della Giunta;      le risorse del PNRR potenzialmente destinate alla città di Siracusa possono inoltre costituire l’occasione di un’ampia partecipazione, estesa a tutta la comunità locale nelle sue variegate espressioni politiche ed associative, non circoscritta alle sole forze politiche che sostengono l’amministrazione comunale, sicchè l’ Assemblea auspica che siano attuate modalità di un periodico confronto tra tali forze con il Sindaco e la Giunta; In tale prospettiva di confronto ampio sul futuro della città e sulle opportunità offerte dal PNRR si invita il Sindaco, e le forze politiche che condividano l’ iniziativa, di valutare una proposta di  appello all’ Assessorato Enti Locali perché, prescindendo dal ricorso straordinario in atto pendente, e sulla base di una nuova riconsiderazione della questione in coerenza con la volontà espressa dal parlamento siciliano sulla abrogazione della norma che aveva determinato lo scioglimento del Consiglio Comunale, voglia disporre la revoca di tale atto ripristinando per il futuro la funzionalità del Consiglio e della normale dialettica democratica, anche in vista delle prossime  elezioni dei rappresentanti dei Liberi Consorzi Comunali”.

Lino Di Tommaso

SHARE