Il Siracusano

Le pagelle azzurre. Difesa colabrodo, si salvano in pochi

Epilogo amaro. Il Siracusa viene eliminato dai play-off cedendo davanti al proprio pubblico. Ancora una volta, per la terza consecutiva, decisive le topiche difensive, mentre in attacco tanta frenesia e anche sfortuna.

Santurro 6: compie un miracolo respingendo il primo tentativo di Corado, ma non può nulla sul conseguente tiro di Giorno che porta in vantaggio i campani. Impotente pure sul raddoppio firmato da Corado nella ripresa.

Malerba 4:  non entra in partita e c’è del suo nell’azione del vantaggio ospite, subisce costantemente le giocate di Orlando e nell’intervallo resta nello spogliatoio; (dal 46’ Dentice 4: anche per lui una prova negativa con una serie di errori in fase difensiva e di palleggio.

Turati: 6.5 lascia il campo a testa alta dopo aver dato l’ennesima prova del suo valore. Non perde una battuta in fase difensiva, anticipando sempre gli avversari sia coi piedi sia con la testa, si propone con la solita pericolosità in avanti e non realizza il pareggio solo per un grande intervento di Ginestra.

Giordano 5,5: si vede subito che stenta a trovare le contromisure giuste e tocca pochi palloni. Nel primo tempo firma un bel cross in area che Spinelli non sfrutta a dovere e un tiro dal limite che finisce fuori, nella ripresa soffre la velocità degli avversari e solo a sprazzi dà apporto ai compagni.

Catania 4.5: la brutta copia del bel giocatore che i tifosi azzurri hanno ammirato nel corso della stagione, prevedibile e privo di inventiva. Fa beccare l’ammonizione a Rajcic, ma non trova la giocata giusta, sbagliando clamorosamente il gol del pareggio a metà ripresa.

Scardina 5,5: lotta con la solita generosità, ma trova davanti una difesa ben organizzata che non fa sconti. Nel primo tempo, riesce  a servire un preciso cross dalla sinistra per Spinelli che colpisce l’incrocio dei pali, nella ripresa va alla conclusione in due occasioni: la prima volta il pallone sfiora il palo, la seconda la sfera è ribattuta da un avversario.

Spinelli  5.5: gioca a passo ridotto e trova pochi spazi per smistare il pallone avendo di fronte un centrocampo a tre molto veloce. Al 18’ Scardina gli consegna la palla del possibile pareggio ma non è un centravanti e di testa spedisce la palla tra le mani di Ginestra. Ci riprova al 26′ con una potente conclusione che fa pensare al gol, invece il pallone schizza sull’incrocio dei pali.

De Silvestro 4,5:  non è in giornata e trova difficoltà a superare la marcatura di Ramos, solo alla mezzora  ha un bel guizzo, entra in area e viene atterrato dal giocatore campano, ma l’arbitro anzichè assegnare il rigore lo  ammonisce per simulazione. Nel prosieguo del match si vede di rado in azione  e viene giustamente sostituito; dal 68′ Longoni 5: non riesce ad entrare nel gioco della squadra e tocca pochi e inutili palloni.

Valente 6.5: come Turati, finisce in crescendo la sua stagione. Si muove con continuità nella sua fascia e fa ammattire De Marco che non trova le contromisure per bloccarlo, confeziona un gran numero di cross per i compagni e dà pure manforte in difesa. Alla fine è stremato e non riesce a bloccare  Corato nell’azione del raddoppio casertano.

Diakite 4.5: brutta giornata per il difensore azzurro, tant’è che prima del gol si fa sorprendere da Corado che non segna solo grazie alla respinta di Santurro, ma il portiere è superato subito dopo da Giorno. In apertura di ripresa, il difensore azzurro sbaglia la diagonale e permette a Ciotola di sfiorare il raddoppio ed è insicuro nel prosieguo dell’incontro.

Pirrello 4,5: si complica la vita nel gestire il pallone ed evidenzia delle incertezze nella marcatura sin dalle prime battute.  Dà il via all’ azione del raddoppio campano firmato da Corado che mette ko la sua squadra.

Sottil 5: come cinque anni addietro i play-off si rivelano amari per il tecnico alla guida della squadra azzurra. Costretto a seguire per una evitabilissima squalifica la partita dalla tribuna, non può dare il giusto apporto ai suoi giocatori nella gara più importante della stagione. Ripropone in difesa gli incerti Pirrello e Malerba e interviene tardivamente nei cambi, soprattutto quello dello spento De Silvestro.