L’editoriale. Fiducia in Andrea Sottil

Nel calcio è la solitudine la condizione di un allenatore, spesso quando è la sua squadra a perdere. Unico responsabile delle sconfitte ma quando c’è da festeggiare su quel carro sono in tanti a salire. E di vittorie Sottil ne ha ottenute, almeno a Siracusa, sia nell’era Salvoldi sia in quella Cutrufo.

Se non fosse stato per i punti di penalizzazione accumulati per inadempienze economiche dalla società guidata dall’imprenditore edile, gli azzurri, diretti in panchina dall’ora giovanissimo Sottil, avrebbero vinto il campionato, intascando il biglietto della serie B senza passare dalla ruolette dei play off, sempre funesti per il Siracusa. E nello scorso torneo di serie D, l’allenatore piemontese, un uomo che per farlo sorridere non basterebbero Crozza e Benigni, ha traghettato la squadra verso la sponde dei professionisti, nonostante una partenza ad handicap segnata da un inizio stagione traumatico sotto la guida di Lorenzo Alacqua. Dunque, non è un brocco, nè lo è diventato tutto in una volta. Ha dimostrato di saper gestire un gruppo, aiutato dalla società e da un direttore sportivo, Antonello Laneri, che lo ha sempre stimato. Dunque, è colpa di Sottil se il Siracusa non riesce a schiodarsi da una posizione in classifica preoccupante? Una sola vittoria, alcune sfiorate, tante perse. Il tecnico, fin dalle prime giornate, ha spiegato che la squadra è stata allestita in ritardo ed alcuni giocatori presi in corsa, vedi Filosa, sono arrivati a corto di condizione. Assemblare, settimana dopo settimana, un gruppo è certamente compito non facile ma la rosa messa a disposizione del tecnico, al momento (e diciamo al momento) non sembra brillare. Si era puntato sul brasiliano Cassini ma, a parte qualche sporadico guizzo, sembra un fiore tutto da sbocciare. La batteria d’attacco non appare agguerrita e non fosse stato per il “vecchio” Catania pure l’unica vittoria, quella con il Matera, sarebbe sfuggita. I tre centravanti, Talamo, De Respinis e Scardina, al momento (e diciamo al momento) sono a secco. Se si sbagliano i rigori, due in tutto, o occasioni davanti alla porta, prendersela con Sottil apparirebbe pretestuoso. A centrocampo, rispetto alla scorsa stagione, in serie D, sono rimasti Spinelli, Giordano, e Baiocco, che, al netto degli infortuni e di qualche scelta tattica, restano i titolarissimi. La vecchia guardia ha un anno in più sulle gambe ed i ricambi, tra cui Toscano, non sono riusciti a scalzarli. Dei nuovi, il solo Valente è apparso l’acquisto più azzeccato ma Sottil ci ha dovuto rinunciare per infortunio. In difesa, si era puntato parecchio su Diakite ma il giocatore non ha ancora dato prova di solidità e quando è stato impiegato non ha brillato, come del resto Pirrello, proveniente dal Palermo (stessa squadra di Cassini). L’allenatore aveva trovato in Filosa il compagno di reparto del solidissimo Turati ma anche il campano si è infortunato. Sottil non ha mai schierato, spesso non per sua volontà, la stessa formazione in almeno due gare e di moduli ne ha variati parecchi. Potrebbe essere forse questa una delle sue colpe, non avere dato un assetto chiaro alla squadra ma quando si cambia, probabilmente, lo si fa perchè le cose non vanno come dovrebbero. Da parte sua, la società ha dimostrato, in questi anni di gestione Cutrufo, di voler programmare ma con raziocinio e dall’Eccellenza il Siracusa è arrivato tra i professionisti. Un posto al sole, quello della Lega Pro, che la città e la squadra non devono farsi sfuggire.

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