Ficarra si difende: “Nessun caso Siracusa, siamo in linea con gli altri”

Il Direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra ha rotto il silenzio dei giorni scorsi ed ha rilasciato delle dichiarazioni molto significative al giornalista siracusano Gaetano Scariolo di BlogSicilia. “Si è sbagliato meno degli altri a giudicare dai risultati – ha spiegato Ficarra-. I guariti (clinici e sierologici) sono più di tre  volte superiori ai morti, una media di gran lunga superiore a quella degli altri, eppure da talune opinioni deviate si vuole a tutti costi fare emergere il contrario. Anche il personale contagiato è nella media. Probabile che ciò sia dipeso da errori e disattenzioni e forse dal fatto che spesso (soprattutto all’inizio) se arrivava qualcuno con una malattia più grave (si pensi ad un ictus ad un infarto ad una frattura) magari si pensava a salvare la vita della gente non pensando che dietro si poteva annidare anche il virus. Oggi gli operatori contagiati sono circa 26 di cui 4 in fase di guarigione. E circa 30 in tutta la provincia. Meno dell’1 per cento dei dipendenti. Basta vedere quanti sono in altre realtà per rendersi conto che la provincia di Siracusa non sta peggio di altri soprattutto se si pensa alla percentuale molto alta di guariti”.

Ficarra ha giustamente difeso il suo operato, se si guardano i numeri e le percentuali evidenziate, verrebbe da dire che allora “Tutto va ben madama la marchesa…”, come diceva una canzone del passato. Solo che i numeri spesso non raccontano tutto. Per una statistica si potrebbe affermare che i siracusani mangiano un pollo a testa. Se poi si approfondisce il dato spunta fuori che c’è chi mangia due polli e mezzo, chi mezzo e chi nessuno. I freddi numeri della statistica però dicono che ne mangiamo uno a testa!  Nessuno contesta i numeri forniti dal dottore Ficarra, ma se approfondiamo la vicenda “Covid 19 a Siracusa”, ci sono delle considerazioni da fare. Lasciamo da parte cosa è successo nelle strutture sanitarie della provincia perché i cambiamenti dei vertici sanitari operati da dottore Ficarra dimostrano che qualcosa non ha funzionato. Le domande da porre sono altre. Si poteva evitare che la soprintendenza diventasse il focolaio che ha portato morti e malati? Si poteva evitare che altre strutture pubbliche come il Tribunale diventassero focolai infetti? La rabbia dei siracusani non è dovuta all’informazione manipolata o alla cattiva comunicazione ma nell’inadeguatezza della risposta. E’ facile attribuire tutte le responsabilità ad una persona sola, ma in genere ci sono responsabilità plurime, seppure di grado diverso.

Altre dichiarazioni del dottore Ficarra lasciano perplessi perché coinvolgono la politica e le responsabilità dei politici sono ancora più grandi.

“La nomina della direzione dell’Asp – ha spiegato ancora il dottore Ficarra – è per legge di competenza del Presidente della Regione e dell’assessore alla salute, che mi hanno inviato a Siracusa con il principale obiettivo di costruire l’ospedale. Fino a quando ho la loro fiducia continuerò ad operare per realizzare l’obiettivo tenendo conto che il bando è già pubblicato, quindi il primo dado è tratto”.

A questo punto dovremmo ragionare sul ruolo avuto dal Presidente della Regione, dall’assessore alla sanità, dalla deputazione siracusana all’Ars, dai sindaci e da quant’altri ricoprono incarichi elettivi. Hanno supportato l’Asp? Si sono girati dall’altra parte lasciando la dirigenza Asp da sola, oppure hanno remato contro? L’opinione pubblica è impaurita da questa terribile pandemia e chiede risposte certe da chi amministra la cosa pubblica. Le elezioni, quando si tireranno le somme dell’operato della classe politica, non sono, poi, così lontane.

Lino Di Tommaso 

 

 

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