Fabio Granata e il movimento “Oltre” si stringono attorno al sindaco di Siracusa Francesco Italia e alla sua amministrazione.
Per il vice sindaco Granata la giunta Italia è vittima di una campagna di odio e di rancore senza precedenti: “Dopo due anni difficili condizionati dalla pandemia e da qualche nostro errore, dopo l’abbandono da parte di due dei quattro sottoscrittori del Patto per la Città, dopo tre anni di una campagna d’odio mai vista in una Città civile come la nostra contro il Sindaco Francesco Italia e contro il sottoscritto – scrive sulla sua pagina Facebook Granata -, soprattutto da parte di qualche personaggio deluso in aspettative clientelari o economiche irricevibili per chi della legalità ha fatto la precondizione del suo impegno politico, abbiamo iniziato a far percepire la portata del nostro progetto: dalla rigenerazione della Borgata e Akradina ai progetti finanziati su Cassibile e Mazzarrona, dalla lenta ma certa rinascita del Teatro Comunale alla Candidatura a Capitale Italiana di Cultura 2024 a tante altre idee che diventano azione, possiamo rilanciare la nostra amata Città”.
Per Granata si tratta di lottare: “Contro tutti i nemici della “contentezza” di destra e di sinistra”.
Nulla di nuovo sotto il sole visto che Fabio Granata è da sempre il teorico del superamento degli schieramenti classici di Centrodestra e Centrosinistra. Anzi, il fatto che l’amministrazione comunale di Siracusa sia sempre più caratterizzata dall’aggettivo “civica” e non marcatamente di Centrosinistra, è utile al suo progetto “alternativo”. E’ anche vero che il sindaco Italia e la sua amministrazione sostenuti solo dal movimento Oltre e da Azione, a parte gli ex piddini, avrebbero un respiro politico corto alle prossime comunali. Un rischio che il vice sindaco si sente di correre mentre Francesco Italia sta tentando di ricucire i rapporti con Lealtà e Condivisione. Un abbandono della coalizione da parte di questo segmento di sinistra della politica siracusana impoverirebbe di non poco il raggio di azione del sindaco che è pur sempre un dirigente nazionale del movimento di Carlo Calenda.
Lino Di Tommaso