Davanti ai propri tifosi, una bellissima Ortigia batte nettamente,14-7, il Partizan Belgrado e aggancia la vetta della classifica, con 6 punti, proprio come i serbi, ma con il vantaggio dello scontro diretto. Un primato che, domani pomeriggio, potrà essere messo in cassaforte in caso di vittoria contro lo Szolnoki. Domani pomeriggio (ore 15.00), un’altra sfida, quella che potrebbe valere la matematica vittoria del gruppo. Si spera davanti a una “Caldarella” gremita.
A fine gara, parla Simone Rossi, difensore dell’Ortigia, soddisfatto per la prova della squadra: “Ci eravamo detti, visto come era andata ieri in difesa, di lavorare proprio su questo aspetto. Ci siamo riusciti bene nei primi due tempi, abbiamo concesso poco, siamo stati abili nelle ripartenze e abbiamo impresso un ottimo ritmo. Questo era il tipo di partita che dovevamo fare. Poi noi abbiamo avuto anche il vantaggio che questa mattina ci siamo riposati, quindi eravamo più freschi rispetto a loro, che sicuramente hanno patito un po’ di stanchezza. Il Partizan è un’ottima squadra, sono giovani, nuotano, hanno buone individualità, quindi va bene così. Questo risultato ci dà consapevolezza nei nostri mezzi, perché il nostro obiettivo è arrivare fino in fondo in questa competizione e faremo di tutto per riuscirci”.
Il numero 10 biancoverde, però, mette in guardia dai facili entusiasmi, consapevole che bisogna ancora crescere: “C’è ancora tanto da lavorare in tutte le fasi, sia nei fondamentali a uomo in più e a uomo in meno, sia in difesa a uomini pari, sia nel pressing, insomma siamo ancora un cantiere, ma ci sono delle buone prospettive. I tanti gol in attacco? Speriamo di continuare così”.
Un pensiero, infine, al match di domani pomeriggio contro gli ungheresi e un appello ai tifosi biancoverdi: “Domani – conclude Rossi- ci giochiamo quella che è una prima finale, perché battendo lo Szolnoki metteremmo una seria ipoteca sul primo posto, ed è il nostro obiettivo. Spero, pertanto, che domani ci sia tanta gente e che il pubblico risponda numeroso, anche perché è sabato”.