Rappresenta il desiderio nascosto di gran parte dei candidati alle prossime elezioni Regionali, eppure la lista di Fratelli d’Italia cinque anni fa raccolse solo 4.052 voti nell’intera provincia di Siracusa nonostante recasse nel simbolo anche il nome del trionfatore di quelle elezioni, Nello Musumeci.
Quante cose sono cambiate da quel lontano autunno del 2017. Giorgia Meloni è riuscita nell’impresa, neppure Gianfranco Fini ne fu capace, di sfondare la barriera del venti per cento almeno nei sondaggi; a livello locale c’è un nuovo leader l’ex Sindaco di Avola Luca Cannata considerato dalla politica siracusana come il vero dominus di ogni recente appuntamento elettorale. Nel 2017 la sorella Rossana Cannata diventò parlamentare regionale di Forza Italia con 6.836 preferenze, oggi da candidato Sindaco Rossana ha raddoppiato queste preferenze nella sola Avola. Quanti voti sarà capace di ottenere Luca Cannata alle prossime Regionali? Sfonderà il muro dei diecimila, obiettivo fallito da Fabio Granata nel 2010?
La corsa ad un posto nella lista di FdI è dovuta al fatto che in tanti pronosticano una candidatura alle Nazionali di marzo per Luca Cannata, ergo chi si piazzerà secondo potrebbe subentrargli, solo dopo sei mesi, a Sala d’Ercole a Palermo. Sarà così?
Si potrebbe dire quindi che sono tutti fiori senza spine per il partito di Giorgia Meloni nella nostra provincia visto che tornerebbe ad avere un suo rappresentante eletto nel parlamento regionale. Non proprio, perché parliamo di un movimento di destra senza che ci sia alcun legame storico con la destra siracusana. I Cannata provengono da Forza Italia e sono stati vicino a Titti Bufardeci di matrice socialista, l’altro candidato ufficiale noto per le prossime regionali è Carlo Auteri da Sortino, e non proviene dalla destra classica rappresentata dal MSI e da Alleanza Nazionale.
Il Pantheon della Destra siracusana è ricco di personalità che hanno ricoperto anche importanti incarichi istituzionali ma che non hanno alcun ruolo in Fratelli d’Italia. In tanti non ci sono più, chi per ragioni anagrafiche Mario Cavallaro, perché scomparsi come nel caso di Enrico Di Luciano, poi, ci sono stati gli abbandoni della politica per Nicola Bono e Alessandro Spadaro, oppure vi sono quelli passati ad altri partiti come nel caso di Fabio Granata e Vincenzo Vinciullo. Nessun punto di riferimento con il passato quindi un’anomalia, che potrebbe andare bene a qualunque altra formazione ma non per chi si richiama alla tradizione ed ai suoi valori. Luca Cannata saprà colmare questo gap? Un contentino potrebbe essere rappresentato dalle due candidature al femminile per le Regionali, pare in quota capoluogo, perché la terza candidatura al maschile dovrebbe andare a un consigliere comunale di Pachino o Rosolini.
Lino Di Tommaso