L’adesione al Partito Democratico del Sindaco Peppe Carta è ormai una realtà con tanto di benedizione dalla presenza dell’onorevole Fausto Raciti, leader degli orfiniani in Sicilia, a Melilli.
Il secondo passo, di questa clamorosa mossa politica, in stretto collegamento al primo è quello più difficile da determinare: la candidatura di Carta alle prossime elezioni Regionali. Il problema non è legato tanto ad una proposta degli orfiniani alla candidatura di Carta perché questa opzione la porterebbe avanti la componente interna di cui fa parte che la difenderebbe sia a livello locale che regionale. Chi potrebbe contestare una decisione presa da una delle correnti nazionali del PD? Chi metterebbe in atto un fuoco di sbarramento nei confronti di Carta innescherebbe una serie di veti incrociati che paralizzerebbero di fatto l’organigramma delle candidature a livello regionale. Piuttosto, il nodo da sciogliere assomiglierebbe a quello che si è posto nei mesi scorsi con la proposta di Area dem, componente Pupillo-Giuga-Firenze, di candidare Gaetano Cutrufo.
La forza elettorale di Carta è tale, e dimostrata recentemente, da mettere in discussione gli equilibri interni del PD siracusano. Chi gareggerebbe con un Molok elettorale così forte? Lo stesso Cutrufo e il Sindaco di Carlentini Stefio hanno già fatto sapere ai loro sostenitori l’indisponibilità a candidarsi.
Se la candidatura Cutrufo era avversata dagli orlandiani di Bruno Marziano, da Area dem di Marika Cirone Di Marco-Sofia Amoddio e da Base Riformista di Amenta-Gentile, quella di Carta è contestata dagli stessi più da Area dem di Pupillo-Giuga-Firenze. E’ cambiato solo il protagonista della vicenda ma le critiche sarebbero, più o meno, sempre le stesse.
Cosa potrebbe accadere? Il primo scenario sarebbe una sorta di svuotamento della lista che vedrebbe le componenti del PD offrire solo candidature di bandiera che renderebbero vano l’eventuale exploit elettorale di Carta. Questo scenario non sarebbe molto gradito ai vertici regionali del PD perché comporterebbe la non elezione di alcun deputato nella nostra provincia. Il secondo scenario potrebbe essere, al momento ipotesi improbabile, la composizione di una lista forte, con candidati veri in lotta fra di loro e capaci di trainare elettoralmente il PD come avvenne qualche elezione Regionale fa, quando i democratici furono capaci di eleggere ben tre deputati, anche se allora i posti a disposizione per Sala d’Ercole erano più numerosi.
Nei prossimi giorni, particolarmente dopo le Primarie di coalizione, sarà più chiaro verso quale scenario si orienterà il Partito Democratico siracusano.
Lino Di Tommaso