Il Siracusano

“Dal governo regionale solo menzogne sul viadotto di Targia”, Vinciullo furioso va all’attacco

Vincenzo Vinciullo della Lega non ci sta e lancia un attacco durissimo all’assessore regionale Falcone sulla demolizione del viadotto di Targia “Ennesimo roboante comunicato stampa dell’assessore Falcone che, ancora una volta, con le sue menzogne inonda la provincia di Siracusa – scrive in una nota l’ex parlamentare regionale -. Questa volta la menzogna, veramente insopportabile, riguarda il finanziamento del viadotto di Targia. Lei, on. Falcone, mente, e non so nemmeno se lo sappia che sta mentendo, quando afferma che il Governo Musumeci ha finanziato il viadotto di Targia per la modica somma di 5 milioni 878 mila euro. E’ stato inserito nel Patto per il Sud nella scorsa Legislatura con il suo voto contrario, dopodiché lei e il suo Governo ci avete, politicamente parlando, rubato quasi 5 milioni di euro e ve li siete portati a Catania per realizzare opere che non erano previste nel Patto per il Sud”. Per Vinciullo le dichiarazioni dell’assessore Falcone sono elettoralistiche: “Ora, io capisco che siamo negli ultimi giorni della vita di questo Governo a dir poco disastroso e che quindi cercate di coprire le vostre incapacità e le vostre negligenze, nella speranza che non potranno essere smentite. Siete stati il Governo e gli Assessori più scarsi che la Regione Siciliana abbia mai avuto, scarsi dal punto di vista politico e scarsi dal punto di vista morale, ogni qual volta cercate di accreditarvi lavori ed opere che sono state inserite in commissione Bilancio fra le opere da finanziare e lei, insieme a Musumeci ed agli amici di Musumeci, avete perfino votato contro!”. Per l’esponente della Lega è in atto un tentativo di accreditarsi il lavoro fatto da altri: “Cercate di mettere il cappello sul lavoro altrui ma, on. Falcone, sappia che il cappello in provincia di Siracusa, dove non avete fatto nulla se non scippare i finanziamenti che erano stati assegnati alla nostra provincia, non glielo facciamo mettere, né a lei né al Presidente della Regione”.

Lino Di Tommaso