Sul congresso provinciale del Pd, Enzo Pupillo non le manda a dire ai suoi compagni di partito, boccia un ritorno ai Ds e parla di “ambizioni personali”, di “patto fra notabili” e di “operazione nostalgia” da parte di alcuni. Un atteggiamento forte che sembra stridere con la definizione di Pupillo come un “grande tessitore e mediatore” della politica siracusana. Da esperto dirigente regionale del Pd non si sottrae ai suoi compiti: loda l’amministrazione del sindaco Italia e si augura che ad Augusta sia Massimo Carrubba a guidare la coalizione di centrosinistra, mentre per le amministrative di Floridia spende parole al miele per l’ex primo cittadino Scalorino e per l’ex capogruppo Vassallo.
I nuovi tesserati del Pd costituiscono una risorsa o un problema per il congresso provinciale del Pd?
“Una risorsa. Il tesseramento on line ha reso l’adesione al partito trasparente, eliminando il vecchio vizio dei potentati e dei pacchetti di tessere. Con la scissione di Italia Viva e la perdita del deputato regionale tanti pensavano che il Pd siracusano sarebbe diventato residuale. Invece abbiamo avuto nuove adesioni sia di compagni che provengono da esperienze sviluppate a sinistra del Pd, sia di amici che venivano dati vicini a Renzi. Tutti questi nuovi ingressi rendono il partito più ricco, più competitivo, più forte. Vanno ringraziati e valorizzati. Penso, inoltre, che se dal congresso verrà fuori una nuova classe dirigente in grado di incarnare un reale cambiamento e di superare la stagione passata, altri amici aderiranno, rendendo il partito ancora più forte e competitivo”.
Si parla di veti e di spaccatura dell’area che fa riferimento al segretario Zingaretti, cosa c’è di vero?
“Nulla. La cosiddetta area Zingaretti non esiste. Quella di Zingaretti era una mozione presentata all’ultimo congresso nazionale, il programma di lavoro del nuovo segretario. Sono stato il responsabile della mozione Zingaretti in Sicilia. Oggi tutti apprezzano l’azione di rilancio del partito intrapresa da Nicola, anche chi non lo ha sostenuto al congresso come Martina, Guerini, Del Rio. Il segretario nazionale non è un capocorrente. Qui a Siracusa qualcuno usa la denominazione di area Zingaretti per dare un vestito politico a delle mere ambizioni personali, e solo un patto fra notabili che non accetta l’evidenza che il partito deve rinnovarsi nelle idee e nelle figure e prefigura una sterile “operazione nostalgia”.
Quale dovrebbe essere il rapporto fra il Pd e l’amministrazione del capoluogo? Il Pd dovrebbe nominare un assessore come ha chiesto il Sindaco oppure deve aspettare il congresso? E i due assessori tesserati che siedono in giunta che devono fare?
“A Siracusa l’esperienza di Francesco Italia è innovativa. Francesco ha vinto perché ha saputo interpretare e rappresentare, in un momento storico, nel quale il centrosinistra sembrava finito, la voglia di cambiamento espressa da molti giovani. Il Pd deve fare tesoro di questa esperienza, valorizzarla, sostenerla, assumerla come modello. Il rapporto fra il partito e l’amministrazione deve partire da questo assunto: il Pd deve chiedersi cosa può fare per l’amministrazione e per la città, non cosa può fare l’amministrazione per il partito. Dentro questa cornice vanno inquadrate tutte le questioni: prima, durante e dopo il congresso”.
I comuni di Augusta e Floridia andranno al voto il 24 maggio, come si dovrebbe presentare il Pd in questi due Centri?
“Ad Augusta auspico il ritorno di Massimo Carrubba, è stato un ottimo sindaco che ha pagato la colpa di essere stato un amministratore onesto e integerrimo. A massimo mi sento legato, prima ancora che da quello politico, da un rapporto umano. Con Massimo Carrubba il centrosinistra riacquisterà pienamente la dignità perduta e tornerà un esempio da emulare per le altre realtà locali. A Floridia ogni progetto deve partire dal riconoscimento della qualità del lavoro dell’amministrazione guidata da Orazio Scalorino e dall’azione condotta nell’ultimo consiglio comunale dal gruppo guidato da Gaetano Vassallo. Sono certo che su queste basi matureranno scelte all’altezza della sfida da affrontare”.
Lino Di Tommaso