Una coalizione civica per Edy Bandiera, è il nono candidato a sindaco di Siracusa

Edy Bandiera ha ufficializza la sua candidatura a sindaco di Siracusa a capo di una coalizione civica di orientamento di centrodestra, anche se dal quartiere generale dell’ex assessore regionale si vuole evitare l’aggettivo che diventerebbe una sorta di etichettetura. “Siamo una coalizione civica con un programma ben definito per la città quindi pronti a confrontarci con le altre realtà civiche”, chiariscono storcendo il naso di fronte alla definizione “centrodestra”.

Edy Bandiera è il nono candidato a sindaco a scendere in campo, gli altri dovrebbero essere il sindaco uscente Francesco Italia; per il Centrodestra correrà Ferdinando Messina; per il Centrosinistra sarà della partita Renata Giunta; poi ci sono gli outsider: Roberto Trigilio per la lista di Cateno De Luca ed i civici Michele Mangiafico, Joe Bianca, Elino Attardi e Aziz. Il nono nome di questa lunga lista è quello di Alfredo Foti per Officina civica. Quest’ultimo però sarebbe disponibile a un passo indietro per fare convergere altre liste e candidati nella sua coalizione civica. Non si può quindi escludere una convergenza fra Officina civica e la coalizione capitanata da Edy Bandiera.

L’ex esponente di Forza Italia ritroverebbe così l’ex deputato regionale Mario Bonomo che ha abbandonato il Movimento per l’autonomia. Gli altri due ex deputati Vincenzo Vinciullo e Giovanni Cafeo critici verso le decisioni prese dal tavolo regionale di Centrodestra di candidare Ferdinando Messina, non hanno ancora reso pubblici i loro orientamenti. L’impressione è che le loro scelte saranno legate a quanto accadrà sulla sindacatura di Catania. Ovvero, se il Centrodestra catanese si spaccherà con due candidati alternativi uno della Lega e l’altro di Fdi, Vinciullo e Cafeo potrebbero decidere di correre altrove a Siracusa. Se viceversa il Centrodestra etneo dovesse optare per una soluzione unitaria sarebbe difficile per i due ribelli sganciarsi dalle decisioni della Lega in Sicilia.

Dieci candidati a sindaco per una città tornata sotto i centoventimila abitanti sono troppi. Ed allora è probabile che alcuni fra questi candidati, di fronte all’impossibilità di avere chances per il ballottaggio, decidano di lasciar perdere. Appare altresì difficile pensare che sia possibile compilare una trentina di liste di candidati al consiglio comunale, senza ricorrere all’elenco telefonico per riempire gli spazi delle candidature.

Lino Di Tommaso

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