Cercasi buona sanità, il racconto di un figlio che assiste madre malata

Non è bastato solo la pandemia del Covid 19 a mettere in ginocchio la nostra tanto discussa sanità locale. Perché oltre ai pazienti che devono fronteggiare il virus invisibile, ce ne sono altrettanti che sperano di avere un’adeguata assistenza. Il grido disperato di un figlio costretto ad un autentico tour-de force per assistere la madre. Una vicenda che lascia non solo l’amaro in bocca per le dinamiche, ma che certamente accende,l’ulteriore lampadina su un sistema, quello sanitario, decisamente inadeguato. Lo scorso 24 marzo, la signora C.P, di 71 anni,viene ricoverata con urgenza presso l’ospedale Umberto I di Siracusa a causa di un’ischemia cerebrale con conseguente emiparesi destra e afasia.  Otto giorni più tardi,  il primo aprile, la stessa viene trasferita presso l’ospedale Rizza di Siracusa dove rimane fino alla data del quattro aprile per essere trasferita presso una RSA vicina. La struttura che avrebbe dovuto accoglierla e sostenerla nella somministrazione delle terapie e nella riabilitazione si rifiuta di ricoverarla con delle motivazioni legate ad una forma di resistenza della paziente al ricovero.

“Vengo quindi contattato dall’RSA-commenta il figlio della signora, M.M-  che mi intima di portare via immediatamente mia madre dalla struttura per portarla a casa.  Contatto quindi la Crocerossa che mi aiuta nelle operazioni di trasferimento di mia madre presso la nostra abitazione. Mia madre viene dimessa con la seguente diagnosi: Ischemia cerebrale acuta, vasculopatia cerebrale cronica, fibrillazione atriale permanente, diabete mellito, ipertensione arteriosa, psoriasi cronica, ipotiroidismo. Le sue dimissioni vengono accompagnate da una certificazione con la terapia a cui deve sottoporsi”.

Da quel momento il signor M.M. comincia a brancolare nel buio.

“  Ho chiesto assistenza per la  somministrazione della terapia ma nessuno si offre di venire presso la nostra abitazione considerato il periodo di allerta a causa del coronavirus. Mia madre e’ oramai allettata. Riesco a somministrare le compresse,non riesco a sollevarla perche’ mia madre e’ pesante ,non riesce a muoversi e, a malapena, riesco a lavarla. Non ho mai somministrato l’insulina,non so come fare,come misurarla e a chi chiedere aiuto cosi’ faccio delle ricerche su google per capire qualcosa. Ho chiesto, ma è stato vano, anche l’intervento delle forze dell’ordine. Vorrei assistere mia madre come merita qualsiasi essere umano. Ho contattato anche il medico di base che mi sta aiutando nella ricerca di una RSA in grado di riceverla, ma a tutt’oggi non abbiamo avuto alcun riscontro positivo. Mi auguro- conclude M.M – che qualcuno ascolti il mio grido e mi aiuti” .

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