Non decolla la candidatura unitaria del Centrodestra siracusano. La riunione unitaria dello scorso pomeriggio è stata disertata dai deputati regionali della coalizione e dai maggiorenti dei partiti, così si è andati avanti con una discussione propedeutica, ma non decisiva, sulla teorica candidatura unitaria. A togliere le castagne dal fuoco dei siracusani potrebbe essere il tavolo regionale del Centrodestra, in questo caso i partiti dovrebbero tenere conto delle candidature nelle altre città capoluogo siciliane. Quest’ipotesi non è gradita ad alcuni “candidati in pectore” della coalizione per due motivi, il primo riguarda i tempi, perché le liste andranno presentate ai primi giorni di maggio quindi ci sono poco meno di tre mesi per organizzare una “invincibile armata” capace di battere il sindaco uscente Francesco Italia. La seconda motivazione che fa storcere il naso ai papabili è che il tavolo regionale del Centrodestra indichi non solo il partito ma che individui anche il candidato sindaco della coalizione. Una sorta d’imposizione dall’alto dove non si tenga conto dei rapporti interni e delle contraddizioni ai partiti siracusani. Il timore è che qualche big sentendosi escluso, non si impegni fino in fondo per il collega di partito indicato, in parole povere il tavolo regionale finirebbe per non tenere conto che a Siracusa Forza Italia, Mpa e Lega sono spaccate al loro interno sulle candidature. Per questo molti osservatori sono convinti della difficoltà di riuscire a trovare l’unità d’intenti con una scelta piovuta dall’alto.
C’è un’altra variabile in questi ragionamenti ed è rappresentata dall’elevato numero di candidati sindaco già in pista. Oltre all’uscente Francesco Italia c’è Michele Mangiafico per il movimento Civico 4, Alfredo Foti per la coalizione Officina Civica, il giornalista Giuseppe Bianca con una sua lista civica, un candidato lo dovrebbe esprimere la coalizione Cinque Stelle-Lealtà e condivisione-Articolo Uno, infine un’altra candidatura potrebbe venire fuori da quella parte del Pd anti-Italia.
In una situazione politica così frastagliata e confusa l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo potrebbe decidere di rompere gli indugi e fare quel passo in avanti che da almeno un decennio, in tanti gli hanno chiesto cioè scendere in campo in prima persona con le sue due liste civiche a sostegno.
Un’ultima considerazione va fatta su quanto è accaduto solo pochi mesi fa. Le elezioni regionali dello scorso settembre hanno punito il capoluogo che pur contando un terzo circa degli elettori dell’intera provincia, ha eletto un solo deputato sui cinque. Questo vulnus si riscontra nei ragionamenti fatti fra i big siracusani della politica, perché i leader provinciali delle forze del Centrodestra non sono più nel capoluogo a partire dal dominus di Fratelli d’Italia Luca Cannata, in Forza Italia dopo la mancata elezione di Stefania Prestigiacomo la leadership si è trasferita a Rosolini ed infine per l’Mpa è il Sindaco di Melilli ad essere diventato deputato regionale. L’unica forza a trazione siracusana è la Lega ma né Giovanni Cafeo né tantomeno Vincenzo Vinciullo sono stati eletti all’Ars, Molti politici siracusani non vedono di buon occhio questa situazione di subalternità che si è determinata nel capoluogo e da questi ragionamenti nasce, probabilmente, la moltiplicazione dei candidati a sindaco.
Lino Di Tommaso