Bruno Alicata, commissario provinciale di Forza Italia, definisce il bando per il servizio idrico dell’amministrazione comunale di Siracusa: “L’ennesima presunzione impositiva, come accaduto con le rovinose “strisce ciclabili”, ad opera di un’Amministrazione comunale e di un Sindaco che non tengono nel debito conto le esigenze della collettività e, nel caso di specie, in modo arbitrario mettono a repentaglio lavoro e dignità di 83 famiglie, oltre alla qualità del servizio”.
L’ex senatore azzurro conferma in pieno le critiche avanzate al provvedimento dell’onorevole Stefania Prestigiacomo, anzi ne aggiunge altre nei confronti del provvedimento: “L’Amministrazione comunale di Siracusa ha l’indubitabile demerito di aver creato un gratuito patema d’animo ad una ottantina di famiglie di dipendenti Siam costretti a fare i conti con l’incertezza del futuro prossimo. Nel predisporre il bando per il Servizio idrico, infatti, si è ritenuto, da parte del Comune, di inserirvi una clausola che non tutelerebbe appieno i lavoratori nei confronti di chi si aggiudicherà il nuovo appalto. Mentre, se si fosse fatto ricorso all’art. 137 del Decreto legislativo 152/2006, ancora in vigore e mai abrogato, la garanzia del posto di lavoro per tutto il personale Siam sarebbe stata totale ed incondizionata. Ancora oggi, non è dato sapere per quale motivo si sia scelta la strada più penalizzante per i lavoratori. Né si comprende la ragione per cui l’Amministrazione comunale precedente, capitanata da Giancarlo Garozzo, con vice sindaco Italia, perfezionò il bando, pur senza modificarlo, nel senso della tutela massima dei lavoratori, consentendo di salvaguardare in tal modo tutto il personale. Sensibilità diverse tra i due Sindaci o altre Stature, non è dato sapere, poiché l’attuale Sindaco, sebbene interpellato, ritiene di non obiettare. Anzi, ancora una volta, l’indolente Primo cittadino non trova di meglio, su una vicenda delicatissima, quale è quella dei lavoratori Siam, che reagire in modo apatico al cospetto di civili richieste di chiarimenti ad opera di un parlamentare nazionale, a proposito della cosiddetta clausola sociale a tutela dei lavoratori. Ancora una volta, palesando consueti limiti caratteriali, non ha trovato di meglio che snobbare, in modo risibile, l’esponente politico nazionale che si è “permesso” di richiedere con garbo al Capo dell’Amministrazione cittadina delucidazioni in merito alla spinosa vicenda”. Invece, richiesto pubblicamente dalla stessa parlamentare di fornire spiegazioni sul rilevante problema sociale relativo ai lavoratori Siam, si è limitato, Arbiter elegantiarum, a fare replicare un suo Assessore, il quale si è prestato fornendo una risposta lapalissiana che non chiarisce alcunché, anzi, sembra voler confondere le acque, nel tentativo di mischiare il ricorso al TAR da parte di Siam con lo stato di agitazione dei lavoratori, due cose assolutamente distinte e separate”.
Per Bruno Alicata il Sindaco Italia continua a comportarsi come un “Podesta”, invece di rispondere nel merito delle osservazioni proposte: “Chiarisca invece una volta per tutte lui e non altri, per quale arcano motivo nel bando non sia stato previsto l’art. 173 Decr. Legisl. 152/06, mai abrogato ed ancora oggi in vigore, scegliendo invece di applicare l’opzione più svantaggiosa per i lavoratori, nel prevedere una normativa che non riguarda il settore idrico. Una norma specifica, viceversa, quella prevista dal suddetto art. 173, che si riferisce espressamente ai lavoratori del settore, trattandosi di lavoro specialistico che li tutelerebbe indistintamente ed in modo drastico, in luogo della normativa comunitaria sugli appalti pubblici adottata ora dal Comune che, però, offre una tutela più blanda e rischiosa per gli stessi”.
Lino Di Tommaso