Apparentamenti difficili per i candidati ai ballottaggi di Augusta e Floridia

Sono in corso febbrili trattative per verificare la possibilità di apparentamenti fra i candidati che sono andati al ballottaggio a Floridia e ad Augusta. C’è tempo fino a domenica a mezzogiorno ma l’impressione è che si voglia chiudere, nei casi in cui sarà possibile, prima del limite massimo. A dire il vero ci sono anche  molte possibilità che di apparentamenti se ne facciano ben pochi e che i candidati a Sindaco vadano all’appuntamento di domenica 18 ottobre nella stessa formazione del primo turno.

Non ha di questi problemi Marco Carianni a Floridia. C’è stato un timido tentativo da parte del Partito Democratico di verificare la possibilità di un apparentamento, subito respinto dal muro che Carianni ha alzato con i partiti e le altre forze politiche sin dalla sua discesa in campo in questa competizione. Ben diverso l’atteggiamento dell’altro competitor, Salvo Burgio che starebbe per chiudere l’accordo con Cristian Fontana e la lista di Fratelli d’Italia. Non è stato sottoscritto ancora nulla, ma si dice che l’accordo sia ormai al rush finale.

Ad Augusta sono in corso delle trattative per tentare di far confluire gli sconfitti, o almeno parte di essi, su uno dei due candidati al ballottaggio. Lo scoglio più difficile da superare è rappresentato dai “veleni” pre-elettorali che sono stati sparsi. I Cinque Stelle dell’ormai ex sindaca Di Pietro si sono chiamati fuori dai giuochi, così come appare difficile che Massimo Casertano possa confluire con una delle due coalizioni vincenti. Fra Giuseppe Di Mari, il candidato civico considerato da molti vicino alla Destra, e Casertano forse si potrebbe forse trovare un accordo in extremis. Nella coalizione del centrista Pippo Gulino ci sono stati dei timidi tentativi verso Massimo Carrubba, ma anche in questo caso i muri alzati prima del voto non possono essere abbattuti in un momento. Cosa potrebbe accadere? Che alla fine si eviti l’apparentamento formale e che si vada ad un dialogo personale con i candidati delusi al primo turno, trovando però accordi di modesta portata.

Lino Di Tommaso