Siracusano e vincente. Come Campagna e come Fusina ha raccolto consensi e risultati lontano dalla propria città. Fabio Bonafede, classe 72, un passato nell’Aurora, sposato e padre di quattro bambini, insegnante di scienze motorie ed un curriculum professionale di tutto rispetto dove luccicano come diamanti i gloriosi anni di Bolzano.
Dallo scorso trenta dicembre siede sulla panchina rosanera della VolAlto Caserta e anche all’ ombra della Reggia ha scritto nuove importanti pagine della sua carriera, guidando le campane alla salvezza.
“Conclusa l’esperienza con Bolzano dove avevo conseguito due promozioni in tre anni ( passando dalla B1 alla A1) e la vittoria della coppa Italia di A2 -spiega Bonafede- sono stato in trattativa con una società di A1 e con quattro di A2. Poi ho dovuto sistemare alcune situazioni legate alla scuola e a gennaio mi sono reso disponibile e Caserta mi ha cercato subito. Ho accettato con grande entusiasmo, perché da siciliano, mi ha sempre stuzzicato guidare una squadra del sud. La situazione che ho trovato non era per niente facile, la società aveva problemi economici ed ha dovuto rinunciare alla giocatrice più forte la croata Percan. Poi è arrivata una giovanissima americana Naya Crittenden, da lì è svoltato il nostro campionato con un intelaiatura di ragazze comunque di livello. Memorabile è stato lo scontro diretto a Mondovì vinto 3a 0 e la vittoria in casa contro Chieri con il medesimo punteggio. È stata un esperienza difficile ed esaltante al contempo-conclude il tecnico siracusano- con un gruppo di ragazze che si è fidato ciecamente e un ambiente che mi ha coccolato e trattato con grande affetto. L’ultima partita con Filottrano capolista che si è giocato la A1, ha avuto un seguito in cui tutti, tifosi compresi, siamo rimasti sul campo ad aspettare il risultato di Mondovì contro Brescia. Alla fine abbiamo potuto far sfogo alla gioia irrefrenabile per un risultato insperato dall’ambiente che era salvarsi senza addirittura passare dai playout”.