Sarà un caso ma quando Andrea Sottil non siede in panchina il Siracusa ha sempre perso. E’ accaduto tre volte, sempre in trasferta, a Messina, nella prima giornata di campionato, ad Agrigento ed a Catanzaro. Non che con l’allenatore piemontese al posto di comando gli azzurri non hanno mai perso ma il dato statistico è piuttosto singolare e forse qualche spiegazione ce l’ha. Una delle caratteristiche del Siracusa, che ha consentito la scalata ai play off, è certamente l’atteggiamento aggressivo, come spesso sottolineato dagli avversari che di volta in volta hanno affrontato e soprattutto patito gli azzurri.
Lo ha detto Cristiano Lucarelli, poco dopo la sconfitta al De Simone, lo ha ammesso a denti stretti Gaetano Auteri. Di fatto, oltre all’equilibrio tattico, la squadra di Sottil ha tra le armi segrete il furore agonistico. Del resto lo stesso allenatore, poco dopo il successo al San Vito contro il Cosenza, aveva detto: “Con me si gioca senza giacca e cravatta”. Una metafora calzante sul suo modo di interpretare il calcio, evidentemente per applicarlo è necessario che il tecnico possa ricordarlo ai suoi ragazzi dalla sua postazione e non dalla tribuna. Certo, la prima gara al San Filippo fa poco testo, in quel periodo la squadra non era completa, ma nelle trasferte contro l’Akragas ed il Catanzaro la squadra ha preferito indossare addirittura lo smoking, altro che giacca e cravatta. Un abito di gala per una formazione che, invece, si trova più a suo agio con jeans e maglietta. E forse, l’assenza di Sottil in panchina potrebbe avere inciso nell’atteggiamento degli azzurri che, comunque, domenica lo avranno a bordo campo contro la Paganese. Giacca e cravatta saranno vietati