Pachino,droga e castagne, domiciliari per 37enne. Arresto per omicidio in concorso per 28enne

Il lavoro di venditore di caldarroste ed il reddito di cittadinanza non bastavano ad un trentasettenne residente a Pachino che è stato arrestato, nella serata di venerdì, dagli agenti del Commissariato per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.

L’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine, è caduto nella rete degli investigatori che hanno notato in lui un mal celato nervosismo alla vista della Polizia, mentre svolgeva l’attività di vendita di castagne. Un accurato controllo personale, esteso all’autovettura del soggetto, consentiva di rinvenire e sequestrare 24 dosi di cocaina, 15 di marijuana e del denaro.

A seguito di quanto rinvenuto in strada, gli agenti effettuavano una perquisizione domiciliare a casa dell’arrestato che consentiva di acclarare che lo stesso confezionava lì la droga, poiché venivano rinvenute, sopra un tavolo, un piatto in ceramica, intriso di sostanza stupefacente, delle schede telefoniche, utilizzate per tagliare la droga, un bilancino di precisione, della mannite, un frullatore e alcune bustine di plastica utilizzate per confezionare lo stupefacente.

Dopo le incombenze di legge, l’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, è stato posto agli arresti domiciliari.

Sabato s corso  gli agenti del Commissariato di Pachino hanno proceduto all’arresto di un uomo di 28 anni in quanto destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catania. L’arrestato deve espiare una pena di 15 anni di reclusione per l’omicidio volontario in concorso di un uomo, conosciuto alle forze di polizia.

Il mortale agguato avvenne la sera del 16 marzo 2019, in Via De Sanctis. Nella circostanza la vittima, alla guida del proprio ciclomotore, stava rincasando perchè entro le ore 21.00 doveva far rientro presso la propria abitazione, poiché sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Durante il tragitto fu centrato da diversi colpi d’arma da fuoco e trasportato all’Ospedale Di Maria di Avola, dove decedeva a distanza di dieci giorni dal ricovero per le gravi lesioni interne subite.

Le meticolose e celeri indagini, condotte dagli investigatori del Commissariato di Pachino, consentivano alla Procura di emettere un fermo di indiziato di delitto nei confronti dell’omicida e di altre tre persone, tutte già condannate alla pena di 24 anni (uno) e 30 anni di carcere gli altri due.

 

 

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