Ad una settimana dalla scelta di lasciare la guida tecnica del Rosolini, Orazio Trombatore rompe il silenzio e spiega i motivi che lo hanno indotto a lasciare la panchina granata dopo la sconfitta con il Palazzolo.“Premetto che la mia non è una polemica – spiega l’ex allenatore granata – ma mi sembra doveroso chiarire la mia posizione. La verità è che oramai non c’erano i presupposti per proseguire il mio mandato, perché veniva messo in discussione il mio lavoro e criticate le mie scelte tecniche dalla società. Il tutto andava a sminuire il mio lavoro e i risultati ottenuti. Ho avvertito un forte calo di fiducia nei miei confronti quando il presidente, dentro lo spogliatoio e coi giocatori presenti, ha detto testualmente che lui avrebbe confermato tutti sino alla fine, a meno che qualcuno, compreso il sottoscritto, avesse alzato la mano in segno di voler lasciare. Ha poi fatto intendere che se io avessi preso questa decisione non mi avrebbe certo fermato. Preso atto di ciò mi sono sentito in dovere di lasciare. Come ogni bella storia c’è sempre un inizio e una fine”.
Il 39enne allenatore rosolinese ricorda i cinque anni trascorsi sulla panchina della squadra della sua città. “Sono stati anni indimenticabili – dice – e altrettanto le tante stagioni nelle vesti di calciatore granata. Sotto la mia guida con tanti sacrifici abbiamo ottenuto due record: il primo è la permanenza per 5 anni di fila nel massimo campionato regionale, il secondo è l’aver conseguito 23 punti alla fine del girone di andata della stagione in corso, un risultato, questo,che non era mai stato raggiunto in precedenza. Di tutto ciò sono molto orgoglioso. Per me, quindi, lasciare la panchina granata è stata una scelta molto dolorosa e sofferta, ma resa necessaria per quanto spiegato sopra. Sarò sempre grato al Rosolini calcio nella persona del presidente Piero Errante per l’opportunità che mi ha dato. Concludo inviando un abbraccio affettuoso alla città di Rosolini e a tutti i tifosi granata perla stima e l’affetto che mi hanno sempre dimostrato. Ringrazio i “miei” ragazzi per quello che mi hanno dato, sperando che anche io sia riuscito a lasciare in loro un buon ricordo, sia come allenatore che come persona. In bocca al lupo per il prosieguo della stagione e sempre forza Rosolini”.
Pino Camilli