Covid 19 seconda ondata,le conseguenze sulla salute mentale dei giovani

Il rischio di ammalarsi di Covid-19 per i giovani è basso, ma l’impatto a lungo termine delle restrizioni dovute al virus sulla salute mentale può essere più pericoloso?

Migliaia di studenti sono costretti a una situazione di auto-isolamento, mentre migliaia e migliaia di bambini stanno saltando la scuola per via di soggetti positivi nelle classi.

Pare che i bisogni dei giovani siano stati ignorati durante la pandemia. I bambini hanno sofferto fin troppo e dovrebbe essere permesso loro di vivere normalmente.Spesso ai giovani è stato chiesto di sacrificarsi per gli altri in modo esagerato rispetto al vero rischio per la loro salute.

“Problemi come l’autolesionismo e l’ansia erano già in aumento prima del lockdown, soprattutto tra gli adolescenti-spiega la psicologa Venera Martogli- con un tasso stimato di 1 ragazzo su 8 che soffre di problemi mentali. L’aumento della solitudine e dell’isolamento sociale durante la pandemia stanno avendo un impatto negativo. I bambini in età scolare hanno subito un aumento dei problemi di tipo emotivo e comportamentale legato ai genitori stressati che tentano di giostrarsi tra la lavoro e didattica a distanza. L’83% dei giovani con necessità legate alla salute mentale hanno affermato che il lockdown li sta facendo sentire sempre peggio. Il lockdown ha, inoltre, esposto i bambini ad altri rischi come la violenza domestica, case anguste e relazioni familiari difficili, soprattutto all’interno delle famiglie più povere. Molte volte e’ stato sottovalutato quello che hanno vissuto durante la chiusura: paura, ansia, disorientamento. Adulti in difficoltà e impreparati anche ad affrontare ciò che accade nell’immediato. “Abitudini buone e routines” sono le parole d’ordine-conclude la psicologa-destabilizzante per i bambini è l’imprevedibilità, per questo è importante la routine in un contesto di stabilità altrimenti ci troveremo ad affrontare figli con reazioni ansiose e un umore disregolato. Regole, quindi, per definire un confine e una sicurezza”.

 

foto Mondosanità.it