Uomo d’ordine e di grande sagacia tattica. Nelle sue 37 presenze, con ben sei reti all’attivo, Alberto Aita è stato uno dei grandi protagonisti della vittoria del campionato 88-89, quello del ritorno in C1. Aita, che poi ha intrapreso la carriera di tecnico, da calciatore, oltre che nella nostra città, ha militato in società importanti come Pescara, Crotone e Cosenza.
“È scontato dire che è stato un anno ricco di soddisfazioni sia dal punto di vista professionale, sia umano, spiega Aita- Siracusa, rimane per me uno dei ricordi più belli,una città bellissima che mi ha accolto con grande passione. Il mister(Paolo Lombardo ndr),grande persona con idee innovative e grande capacità nei rapporti interpersonali con l’unico difetto che era quello di piangersi addosso. Abbiamo vissuto un’annata indimenticabile e il ricordo più bello,oltre chiaramente all’ultima partita con la Lodigiani che ci ha consentito di vincere il campionato,è stata la partita di Ercolano. Una battaglia, un clima quasi di guerra dove siamo riusciti a vincere grazie a un gol di Pasquale Marino a pochi minuti dalla fine”.
Il tecnico calabrese non dimentica il compianto Pippo Imbesi, il “presidentissimo”, il massimo dirigente a cui tutti i tifosi sono rimasti legati.
“Pippo Imbesi era straordinario,non posso dimenticare il nosto incontro dopo molti anni. l’emozione è stata tanta,ho pianto come un bambino.Se siamo riusciti a vincere quel campionato, il merito maggiore spetta proprio a lui, per quella grande umanità,in un periodo non facile della sua vita.Purtroppo,mi rimane un rimorso, che è quello di non essere rimasto a Siracusa l’ anno successivo.Avevo dato la parola al presidente del Crotone che sarei ritornato a giocare li.Saluto tutti i tifosi,con la speranza che sia riuscito a lasciare un buon ricordo, ed auguro le migliori fortune sportive. Forza Siracusa”.