Anche il mondo dello sport sta risentendo degli effetti di questa pandemia che ha mutato, improvvisamente, le abitudini di tutti. L’Albatro, seguendo le direttive federali, è ferma ai box e il tecnico Peppe Vinci, anche da genitore, non può non essere preoccupato per l’evolversi della situazione.
“Stiamo vivendo credo il periodo più nero degli ultimi 70 anni- esordisce il tecnico della capolista del campionato di A2 maschile- oramai le guerre più pericolose sono quelle batteriologiche, perché non sai da dove arriva il nemico. Come tutti, credo, vivo un momento di ansia e dolore, mia figlia vive lontano da me, a Fidenza, quindi la mia preoccupazione è amplificata. Ogni giorno guardo i Tg e vedere le immagini di Bergamo mi intristisce e mi spezzano il cuore, credo che la trasferta dei tifosi bergamaschi in occasione della Champions League abbia generato un disastro.Mi sento vicino ai cittadini bergamaschi, lombardi,veneti,emiliani ed alle famiglie che giornalmente piangono per un lutto. Cosa si può fare?
Non credo di avere una ricetta per la soluzione dei problemi- continua il tecnico-ma credo ci sia stata e c’è confusione nell’emanazione delle regole. Il virus qui da noi sinora non è stato devastante e mi auguro non lo sia, la nostra sanità non è pronta come quella emiliana e lombarda che purtroppo ho avuto modo di constatare. La nostra città sta rispondendo credo con sufficienza, anche se devo dire che c’è ancora molta gente in giro e la folle corsa al market la vedo ingiustificata. Anche il Sindaco credo si stia spendendo con tutte le sue forze per dare sicurezza ai cittadini, ma senza collaborazione sarà uno sforzo vano. In questo momento mi sento di dire a tutti di mettere da parte ogni colore politico e lavorare tutti per la nostra Italia. Non credo sia attuabile ed eticamente giusto riprendere l’attività sportiva, ne avremo ancora per molto. La pallamano ci manca-conclude Vinci- ma siamo coscienti che riprendere è impossibile e da irresponsabili. Secondo me la FIGH per il prossimo anno deve pensare ad un nuovo format. Il calcio la smetta di assumere la parte della vittima, oggi le vittime si contano giornalmente nelle case e negli ospedali”.