Il blocco di tutte le attività sportive (professionistiche, dilettantistiche e amatoriali) ha inciso nella vita di tutti i giorni degli italiani tanto quanto la sospensione delle attività lavorative. Le polemiche seguite a questo blocco non hanno spaventato più di tanto Liddo Schiavo, delegato provinciale Coni di Siracusa e dirigente nazionale dell’Aics, che professa serenità anche se mista a preoccupazione.
Come ha affrontato quest’emergenza Coronavirus in un ambiente come quello sportivo che ha tardato a comprendere quanto era difficile la situazione?
“La situazione è abbastanza grave, abbiamo sospeso ogni attività; da delegato provinciale Coni ho partecipato alle riunioni della Protezione civile, ho dato il mio contributo e ho preso atto dei provvedimenti necessari per affrontare questa emergenza”.
Un suo giudizio sui provvedimenti presi dal Governo?
“Non posso dire che il governo abbia agito male, il problema è che ci sono ministri e dirigenti apicali con scarsa, o nulla esperienza pregressa amministrativa. Costoro hanno pagato questa mancanza di know how politico, facendo trasparire incertezza. Il decreto governativo in generale e per lo sport in particolare, è stato abbastanza chiaro, anche se in alcune parti andava migliorato perché era necessario spiegare che era possibile giocare a tennis ma non al calcio, ad esempio. In ogni caso abbiamo notificato a tutte le società e associazioni sportive le norme, inoltre la circolare è stata consegnata a tutti i medici sportivi”.
Il futuro è alquanto fosco, cosa bisognerà fare nelle prossime settimane?
“Continuare ad attenersi alle disposizioni, anche perché questa situazione non durerà tre giorni o una settimana. Il picco dei contagi non è stato ancora raggiunto, quindi bisogna essere rispettosi della salute altrui, prima e della propria, dopo”.
A Siracusa qualcuno invoca la chiusura persino della pista ciclabile. Cosa ne pensa?
“Ci vorrebbe un po’ più di buon senso perchè è impensabile che la gente possa restare chiusa in casa per settimane o mesi, quindi non posso essere d’accordo sulla chiusura della pista ciclabile. Per sua natura la pista ciclabile può essere fruita, ad esempio con il supporto degli amici della Protezione civile che potrebbero fare rispettare le norme. Il periodo di blocco delle attività sportive sarà lungo quindi sarebbe necessario valutare se alcuni impianti possono essere fruiti sotto controllo, o a numero limitato”.
Come si sta muovendo l’amministrazione comunale di Siracusa?
“L’amministrazione si sta muovendo nei limiti delle prescrizioni governative e della Regione, anche in questo caso l’esperienza avrebbe potuto essere utile”.
Cosa si sente dire agli sportivi.
“Ai nostri amici dico che devono avere pazienza, per chi è impegnato in attività professionistiche, quindi in attività nazionali o addirittura internazionale, di continuare ad allenarsi nei limiti e nelle possibilità previste dall’attuale normativa. Stesso discorso per le attività dilettantistiche, mentre per chi deve mantenere solo la forma fisica, lo faccia con un’azione costante magari a casa. In ogni caso, tramite i nostri vertici nazionali, stiamo facendo pressione sul governo per salvaguardare chi ha investito nell’impiantistica sportiva o nelle varie discipline. Si tratta di ottenere misure di sostegno di ogni tipo perché non si può affossare un settore così importante lasciandolo a sé stesso”.
Lino Di Tommaso