Il Siracusa perde in casa con il Rende nell’anticipo della terza di ritorno. Gara da dimenticare per la squadra di Bianco apparsa decisamente sottotono. I calabresi si sono imposti con il punteggio di 1-0.
Per la gara con i silani, Bianco propone Scardina e Bernardo dal primo minuto. Magnani, malgrado le voci di mercato, c’è dal primo minuto. Panchina per Parisi e Sandomenico. Siracusa con il 4-3-3.
Prima della gara consegna da parte del presidente Cutrufo della maglia celebrativa alla moglie del compianto Giorgio Di Bari,nel ventennale della scomparsa.
Si gioca su buoni ritmi con il Rende che non disdegna di rendersi insidioso con rapide ripartenze. Al 12′ è reattivo Tomei in uscita per rimediare ad una situazione pericolosa. Tre minuti dopo percussione di Scardina anticipato al momento del tiro. Azzurri che stentano a prendere in mano le redini del gioco.
Al 18′ bella combinazione sull’angolo di Liotti con Toscano che calcia a rete, ma il tiro viene deviato. Al 22′ indecisione di Magnani e per poco Ricciardo non ne approfitta. L’ex Ricciardo, al minuto 27, chiama in causa Tomei che si rifugia in angolo. Calabresi vicini al gol con tiro-cross di Blaze che al 32′ si stampa sul palo. Al 39′ punizione di Laaribi e Porcaro beffa tutti di testa. Rende in vantaggio con merito. Dopo due minuti di recupero si va negli spogliatoi con gli ospiti avanti.
Nella ripresa, è sempre il Rende a rendersi pericoloso. Prima con Rossini con un tiro deviato da Tomei. Poi con Ricciardo che non riesce a concludere a rete. In casa azzurra affiora del nervosismo, il pubblico mugugna. Al 60′ ci prova Toscano dai 20 metri, palla alta. E’ il solito Catania che cerca di dare una scossa alla squadra. Al 64′ doppio cambio in casa azzurra con Parisi e Mucciante per Palermo e Magnani. Due minuti dopo Catania, servito da Mazzocchi tira a lato. Al 71′ Liotti ha la palla del pari ma spara addosso a Forte. Al 78′ altro doppio cambio, spazio a Grillo e Sandomenico, è 4-2-4. Al 87′ un velo di Bernardo in area non viene sfruttato dai compagni. Vano il forcing finale.